Chi è Yolanda Díaz: "Voglio essere prima premier donna in Spagna"

La 51enne galiziana, ministra del Lavoro e vicepresidente del governo Sanchez, ha ufficializzato la candidatura per le prossime elezioni iberiche con Sumar

di MARIANNA GRAZI -
3 aprile 2023
Yolanda Díaz, voglio essere la prima presidente della Spagna

Yolanda Díaz, voglio essere la prima presidente della Spagna

Yolanda Díaz punta a "Essere la prima donna a diventare premier in Spagna". Punta in alto la vicepremier e ministra del Lavoro che a Madrid nella giornata di domenica 2 aprile annuncia di ambire alla massima carica politica del Paese iberico, dove ora siede il premier Pedro Sánchez.

La riforma anti-precariato

La ministra del Lavoro Yolanda Díaz, ha sostenuto la riforma anti-precariato del presidente del governo Sanchez

Con la sua riforma anti-precariato, intanto, Yolanda Díaz ha già suscitato interesse e ammirazione non solo tra la cittadinanza spagnola anche oltre i confini nazionali. Ospite nei giorni scorsi al congresso della Cgil di Rimini, la ministra del Lavoro ha puntato molto su questa legge, approvata di misura lo scorso anno, con la quale si impone che di regola il contratto di lavoro sia a tempo indeterminato, salvo due eccezioni: le esigenze produttive e la sostituzione di altri lavoratori; questi due tipi di contratto non potranno durare più di sei mesi (massimo un anno in presenza di accordi collettivi di settore). Insomma Díaz guarda innanzitutto ai giovani e a coloro che si affacciano al mondo del lavoro, puntando ad abbattere una precarietà crescente nel Paese: oltre il 25% dei lavoratori, infatti, secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica (Ine), ha contratti a tempo determinato, e il tasso di disoccupazione è tra i più alti d'Europa, attestandosi al 14,5% (sale al 31,1% tra i giovani con meno di 25 anni).

Chi è Yolanda Díaz

Ma chi è la politica che punta a diventare la prima premier donna di Spagna? In Italia piace molto alla segretaria del Pd Elly Schlein ed è apprezzata del leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte. La 51enne, alla guida del nuovo progetto Sumar, da lei stessa definito come un "movimento cittadino" di taglio progressista, è un'avvocata e viene da una famiglia di rinomati sindacalisti di Galizia, attivi nella militanza anti-franchista. Giovanissima si è unita al Partito Comunista di Spagna e, dopo la laurea in giurisprudenza e tre master, ha iniziato a lavorare come paralegale per uno studio di avvocati, aprendone poi uno suo specializzato in diritto del lavoro. Già membro del consiglio comunale di Ferrol, ha fatto parte del IX Parlamento della Galizia in rappresentanza di La Coruña e nel 2015 è diventata deputata. Nel 2017 ha lasciato il ruolo di coordinatore generale dell'Ue e tre anni dopo giurava come ministra del lavoro e dell'economia sociale del secondo governo Sánchez. Forte della carica ha preso parte alla trattativa che ha portato all'aumento del salario minimo a 950 euro, oltre alla deroga al licenziamento per congedo medico. A marzo 2021, quando l'allora vicepresidente del governo, Pablo Iglesias, ha annuncia che avrebbe lasciato l'incarico per candidarsi come leader di Podemos, Yolanda Díaz è stata scelta come suo successore. Una scelta che ricalca l'impronta fortemente femminista data dallo stesso premier socialista Pedro Sánchez al suo esecutivo che, dopo la riforma dell'aborto e la Ley Trans, a inizio marzo aveva annunciato un progetto di legge per l’uguaglianza di genere nei futuri governi e nei Consigli di amministrazione delle aziende. E chissà che proprio la sua vice non sia la prossima presidente del Governo, la prima donna a ricoprire quella carica. La 51enne ha già sciolto le sue riserve sulle proprie intenzioni in vista delle elezioni generali spagnole, in programma entro fine 2023, dopo diversi mesi di crescenti aspettative pubbliche.

L'unione fa la forza

Díaz si candida con Sumar, un "movimento cittadino" di taglio progressista

"Credo di poter essere utile al mio Paese", ha detto Díaz ufficializzando la sua candidatura al palazzetto dello sport Magariños di Madrid, scatenando il boato dei presenti (oltre 3.000 persone secondo Sumar, a cui se ne sono aggiunte più di 2.000 rimaste fuori). "Con umiltà, faccio un passo avanti", ha aggiunto. In spagnolo Sumar significa "unire, aggregare" ed è appunto questo uno dei principali obiettivi del progetto lanciato dalla vicepremier rispetto alla marea di partiti e piattaforme di sinistra e ambientaliste esistenti nei vari territori della Spagna. Tutte forze con le quali Sánchez dovrà in ogni caso cercare di intendersi per puntare a un nuovo mandato di governo ed evitare una sconfitta contro il Partito Popolare e Vox. "Siamo un movimento che aggrega cittadinanza, società civile, molte forze politiche", ha spiegato Díaz. Che ha poi indicato tra le priorità del suo progetto politiche femministe, lotta alle disuguaglianze economiche, ecologismo, difesa della sanità pubblica, diritti sociali ed europeismo "progressista".