Proteggere i litorali del Meditarraneo: arriva la Carta per la tutela delle spiagge

Sono oltre 100 i comuni coinvolti nel progetto per la salvaguardia delle dune costiere italiane. E già si pensa alla candidatura UNESCO. Ma la minaccia arriva dall'erosione massiccia

di DOMENICO GUARINO
27 novembre 2022
Free public domain CC0 photo.

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Coinvolgere tutti i Paesi del Mediterraneo al fine di proteggere i sistemi sabbiosi litoranei, comprensivi di spiagge e dune. Sono già 100 le amministrazioni cittadine che hanno detto sì alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, firmate nella sede della Sigea e Fidaf a Roma.

I sistemi dunali sono presenti a tutte le latitudini e occupano nel complesso il 34% della lunghezza costiera globale. In Europa si parla di una superficie di circa 5300 chilometri quadrati, con  caratteristiche diverse che dipendono dalla posizione geografica. In Italia, i sistemi sabbiosi litoranei si estendono per 3346 km (circa il 40% delle coste italiane), con una superficie territoriale di oltre 120 chilometri quadrati. Un dato in forte regresso a causa del processo erosivo costiero, che negli ultimi 50 anni ha provocato, solo nel Belpaese, una perdita di circa 40 milioni di metri quadri di spiaggia. Un danno non solo ambientale, dato che Nomisma stima una perdita economica, diretta e indiretta, di 50 miliardi di euro.

In 50 anni si sono persi oltre 40 milioni di metri quadrati di spiaggia

“È necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni, che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale”. Lo ha affermato il geologo Antonello Fiore, presidente nazionale della Società italiana di geologia ambientale. Secondo cui, quella del rispetto delle spiagge, è “una consapevolezza, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate. Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”. L’unica difesa, inizialmente opposta all’erosione costiera è stata rigida, realizzando, in emergenza, barriere frangiflutti, pennelli e massicciate, che hanno protetto l’area immediatamente retrostante, ma hanno spostato il processo erosivo nelle aree limitrofe. Con il nuovo millennio sono stati promossi costosissimi interventi di ripascimento artificiale che non hanno dato i risultati attesi soprattutto per una carenza progettuale e pianificatoria. Attualmente,  invece, l’idea che inizia farsi largo è quella dei mini interventi di auto-trapianto stagionale, che prevedono lo spostamento di piccole quantità di sedimenti dalla spiaggia sommersa a quella emersa, monitorando l’attività in modo da verificarne in continuo la resilienza a tutto vantaggio delle duna retrostante.
D'une costiere mediterranee

Per proteggere le dune sabbiose mediterranee e i litorali si punta ora su mini interventi di auto-trapianto stagionale

L’obiettivo è anche  arrivare ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee, attraverso un percorso partecipato, che ha visto eventi in 7 regioni: associazioni, comitati, cittadini, che vogliono prendersi cura del proprio territorio. “Con la firma della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, abbiamo ottenuto il risultato di coinvolgere la popolazione locale - ha dichiarato Aleandro Tinelli, vice presidente della SIGEA Lazio – per un’attenzione fortissima verso le Dune ed il Litorale che sono oggetto di antropizzazione, di fruizione. Le Dune sono importantissime per la balneazione ma sono interessanti per la conservazione e la tutela della natura, dell’ambiente. Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo già proiettati oltre. Stanno aderendo comuni anche da altre regioni. Siamo dinanzi ad un risultato importante che ci consente guardare al futuro tutelando l’ecosistema dunale. Presenteremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee anche alla stampa internazionale con un Press Tour che speriamo di fare a Cerveteri tra la Necropoli Etrusca e le Dune di Torre Flavia”.