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Home » Spettacolo » Grande Fratello Vip 7, George Ciupilan e l’alcol. “Bevevo per non sentire la pressione”

Grande Fratello Vip 7, George Ciupilan e l’alcol. “Bevevo per non sentire la pressione”

Il tiktoker durante il reality ha raccontato la sua dipendenza: "Anche mio padre aveva questo problema". Il giovane non tocca un bicchiere dal 30 gennaio 2022

Barbara Berti
31 Gennaio 2023
George Ciupilan (Instagram)

George Ciupilan (Instagram)

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Al Grande Fratello Vip 7 il tema dell’abuso dell’alcol raccontato da George Ciupilan. Il concorrente eliminato durante la trentesima puntata del reality di Alfonso Signorini – in onda lunedì 30 gennaio su Canale 5 – è il giovane Ciupilan, influencer e tiktoker che vanta quasi 2 milioni di follower su TikTok e 600.000 su Instagram.

George Ciupilan (Instagram)
George Ciupilan (Instagram)

Nato in Romania il 13 luglio 2002, si è trasferito in Italia all’età di otto anni insieme alla madre. Nel 2019 approda in tv partecipando come allievo al docu-reality “Il Collegio” e da quel momento la sua carriera è tutta in salita: dopo aver preso parte a diversi programmi televisivi (nel 2021 ha preso parte anche a “La Caserma”), George sbarca in radio e inizia a collaborare con RDS Next, la social radio più famosa di TikTok, divenendo il conduttore di “Attenti a quei tre”. In pochi anni, dunque, la sua vita è completamente cambiata passando dall’anonimato alle luci della ribalta. E questo ha avuto anche conseguenze negative nella quotidianità del giovane che ha iniziato ad abusare dell’alcol.

 

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Proprio prima di lasciare la Casa più spiata d’Italia, George ha raccontato la sua dipendenza. “Rischiavo di combinare cose che non avrei mai fatto se fossi stato lucido” commenta George spiegando di aver subito l’incredibile successo ottenuto improvvisamente in giovane età. “Mi svegliato la mattina e non mi ricordavo nulla. Non era dipendenza, a me era un insieme di cose” spiega ancora l’ormai ex concorrente del Gf Vip7. E sempre sull’esperienza relativa all’alcol aggiunge: “Da un giorno all’altro mi è cambiata la vita, avevo gli occhi puntati addosso. Bevevo per non sentire la pressione, mi tornava il passato in mente, usciva la parte che non mi piaceva di me. Diventavo fuori di me, facevo casini. Andavo in discoteca, mi prendevano in giro, tante cose si sommavano ed era dura”.

 

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Il ragazzo ha, però, trovato la forza per dire basta. “Poi mi è arrivato uno schiaffo talmente forte e lì mi sono reso conto che o mi svegliavo o avrei perso tutto” dice ancora spiegando lo ‘schiaffo’: “mi svegliai una mattina e chiesi a mia madre se ero l’unico in famiglia con questo problema. Anche mio padre aveva questo problema, anche lui quando beveva diventava aggressivo. Da quando ho sentito quelle parole ho pensato non voglio più bere, posso vivere anche senza alcol. Penso sia la cosa più bella che ci sia”. E nonostante l’eliminazione dal reality di Canale 5, il 30 gennaio resta un giorno importante per il ragazzo perché ricorre l’anniversario della vittoria della sua battaglia: il 30 gennaio 2022, data che si è anche tatuato sulla caviglia, è il giorno in cui ha deciso di non toccare più un bicchiere. E anche in tutti questi mesi dentro la Casa, nei momenti di festa, George non ha mai bevuto alcolici.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Al Grande Fratello Vip 7 il tema dell’abuso dell’alcol raccontato da George Ciupilan. Il concorrente eliminato durante la trentesima puntata del reality di Alfonso Signorini – in onda lunedì 30 gennaio su Canale 5 – è il giovane Ciupilan, influencer e tiktoker che vanta quasi 2 milioni di follower su TikTok e 600.000 su Instagram.
George Ciupilan (Instagram)
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Nato in Romania il 13 luglio 2002, si è trasferito in Italia all’età di otto anni insieme alla madre. Nel 2019 approda in tv partecipando come allievo al docu-reality “Il Collegio” e da quel momento la sua carriera è tutta in salita: dopo aver preso parte a diversi programmi televisivi (nel 2021 ha preso parte anche a “La Caserma”), George sbarca in radio e inizia a collaborare con RDS Next, la social radio più famosa di TikTok, divenendo il conduttore di “Attenti a quei tre”. In pochi anni, dunque, la sua vita è completamente cambiata passando dall’anonimato alle luci della ribalta. E questo ha avuto anche conseguenze negative nella quotidianità del giovane che ha iniziato ad abusare dell’alcol.
 
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Proprio prima di lasciare la Casa più spiata d’Italia, George ha raccontato la sua dipendenza. “Rischiavo di combinare cose che non avrei mai fatto se fossi stato lucido” commenta George spiegando di aver subito l'incredibile successo ottenuto improvvisamente in giovane età. “Mi svegliato la mattina e non mi ricordavo nulla. Non era dipendenza, a me era un insieme di cose” spiega ancora l'ormai ex concorrente del Gf Vip7. E sempre sull'esperienza relativa all'alcol aggiunge: “Da un giorno all'altro mi è cambiata la vita, avevo gli occhi puntati addosso. Bevevo per non sentire la pressione, mi tornava il passato in mente, usciva la parte che non mi piaceva di me. Diventavo fuori di me, facevo casini. Andavo in discoteca, mi prendevano in giro, tante cose si sommavano ed era dura”.
 
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Il ragazzo ha, però, trovato la forza per dire basta. “Poi mi è arrivato uno schiaffo talmente forte e lì mi sono reso conto che o mi svegliavo o avrei perso tutto” dice ancora spiegando lo ‘schiaffo’: “mi svegliai una mattina e chiesi a mia madre se ero l'unico in famiglia con questo problema. Anche mio padre aveva questo problema, anche lui quando beveva diventava aggressivo. Da quando ho sentito quelle parole ho pensato non voglio più bere, posso vivere anche senza alcol. Penso sia la cosa più bella che ci sia”. E nonostante l’eliminazione dal reality di Canale 5, il 30 gennaio resta un giorno importante per il ragazzo perché ricorre l’anniversario della vittoria della sua battaglia: il 30 gennaio 2022, data che si è anche tatuato sulla caviglia, è il giorno in cui ha deciso di non toccare più un bicchiere. E anche in tutti questi mesi dentro la Casa, nei momenti di festa, George non ha mai bevuto alcolici.
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