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Home » Spettacolo » Uomini e donne a molestie invertite: cosa succederebbe? Il monologo di Margherita Laterza a “Le Iene”

Uomini e donne a molestie invertite: cosa succederebbe? Il monologo di Margherita Laterza a “Le Iene”

L'attrice: "La violenza nel nostro mondo è stata normalizzata: lavorando con il corpo il confine tra lecito e illecito è sottile, se ti lamenti sei tu che hai capito male”

Barbara Berti
25 Gennaio 2023
Margherita Laterza (Instagram)

Margherita Laterza (Instagram)

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Uomini e donne a molestie invertite: cosa succederebbe? Lo racconta in modo provocatorio l’attrice romana Margherita Laterza (34 anni) nel suo monologo a “Le Iene”, nella puntata del 24 gennaio.

Margherita Laterza (Instagram)
Margherita Laterza (Instagram)

“C’era una volta un paese in cui le donne avevano il potere da sempre. Erano tanti i modi in cui sottomettevano gli altri generi, ma due erano particolarmente sottili e resistenti” dice la protagonista della serie “Il silenzio dell’acqua 2”. E continua: “Innanzitutto avevano convinto gli uomini che il loro principale valore fosse la bellezza e così gli uomini vivevano nell’ansia di invecchiare. Poi avevano messo in giro una leggenda sul fatto che gli uomini, a differenza delle donne, non fossero interessati al sesso. Avevano addirittura inventato un insulto per quegli uomini che vivevano con gioia la propria sessualità, forse erano spaventate che si distraessero dai loro compiti domestici”. Quindi l’attrice prosegue: “Fatto sta che era solito sentire per le strade di questo paese le donne rivolgersi agli uomini con espressioni ‘ammazza quanto sei c…o oggi’ oppure ‘questo locale è pieno di c…o’. O ancora: ‘me lo dai?’. Domanda che spesso mandava in confusione gli uomini. C’era tanta confusione, era una società intorcinata intorno a falsi miti, superstizioni e questo non poteva che riflettersi nel mondo del lavoro”. E qui l’affondo di Laterza “Addirittura alcune donne potenti usavano la loro posizione per ottenere favori sessuali ai loro sottoposti”.

 

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Un post condiviso da Le Iene (@redazioneiene)

Descritto il mondo parallelo dove sono le donne ad avere potere e anche ad abusare sugli uomini, l’attrice chiarisce: “Nella realtà la maggior parte degli abusi e delle violenze sessuali avviene sulle donne, fuori e dentro il mondo del lavoro”.

Un monologo che segue le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’attrice che in un’intervista denunciava il fatto che il movimento “Me too” in Italia non è mai arrivato e raccontando per la prima volta alcune molestie subite nel corso della sua carriera. “La violenza nel nostro mondo è stata normalizzata: lavorando con il corpo il confine tra lecito e illecito è sottile, se ti lamenti sei tu che hai capito male” le parole dell’attrice in riferimento alla presunta diffidenza italiana e alla scarsa incisività di un movimento come “Me Too”, che all’estero ha smascherato numerosi produttori e attori rei di atteggiamenti violenti a sfondo sessuale.

L’attrice romana Margherita Laterza (Instagram)
L’attrice romana Margherita Laterza (Instagram)

Per quanto riguarda l’esperienza personale, la 34enne ha raccontando la violenza subita da parte di un produttore italiano. “Mi ha maltrattato fisicamente e verbalmente in diverse occasioni, spingendomi contro un muro e facendo commenti inappropriati” sono le parole di Laterza che nell’intervista entra anche nei dettagli: “Durante un episodio, mi ha toccato in modo inaccettabile, facendomi perdere la calma per qualche istante. Inoltre, ha fatto commenti denigratori su di me davanti a tutto l’equipaggio, accusandomi di non essere disposta a fornire favori sessuali. Arrivò persino a elencare i nomi di altre attrici che, a suo dire, avevano ceduto alle sue richieste”. La romana però non ha ceduto alle avances: “Mi diceva che ero l’unica a non concedersi, non l’ho fatto e con lui non ho più lavorato”.

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"In concerto facciamo molti brani nostri, nuovi e vecchi, ci siamo portati dietro qualche cover, delle parti strumentali. A livello umano per noi i concerti sono un vero e proprio incontro con le persone che comprano il biglietto. Usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci." 

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Uomini e donne a molestie invertite: cosa succederebbe? Lo racconta in modo provocatorio l’attrice romana Margherita Laterza (34 anni) nel suo monologo a “Le Iene”, nella puntata del 24 gennaio.
Margherita Laterza (Instagram)
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“C’era una volta un paese in cui le donne avevano il potere da sempre. Erano tanti i modi in cui sottomettevano gli altri generi, ma due erano particolarmente sottili e resistenti” dice la protagonista della serie “Il silenzio dell’acqua 2”. E continua: “Innanzitutto avevano convinto gli uomini che il loro principale valore fosse la bellezza e così gli uomini vivevano nell’ansia di invecchiare. Poi avevano messo in giro una leggenda sul fatto che gli uomini, a differenza delle donne, non fossero interessati al sesso. Avevano addirittura inventato un insulto per quegli uomini che vivevano con gioia la propria sessualità, forse erano spaventate che si distraessero dai loro compiti domestici”. Quindi l’attrice prosegue: “Fatto sta che era solito sentire per le strade di questo paese le donne rivolgersi agli uomini con espressioni ‘ammazza quanto sei c...o oggi’ oppure ‘questo locale è pieno di c...o’. O ancora: ‘me lo dai?’. Domanda che spesso mandava in confusione gli uomini. C’era tanta confusione, era una società intorcinata intorno a falsi miti, superstizioni e questo non poteva che riflettersi nel mondo del lavoro”. E qui l’affondo di Laterza “Addirittura alcune donne potenti usavano la loro posizione per ottenere favori sessuali ai loro sottoposti”.
 
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Descritto il mondo parallelo dove sono le donne ad avere potere e anche ad abusare sugli uomini, l’attrice chiarisce: “Nella realtà la maggior parte degli abusi e delle violenze sessuali avviene sulle donne, fuori e dentro il mondo del lavoro”. Un monologo che segue le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’attrice che in un’intervista denunciava il fatto che il movimento "Me too" in Italia non è mai arrivato e raccontando per la prima volta alcune molestie subite nel corso della sua carriera. “La violenza nel nostro mondo è stata normalizzata: lavorando con il corpo il confine tra lecito e illecito è sottile, se ti lamenti sei tu che hai capito male” le parole dell’attrice in riferimento alla presunta diffidenza italiana e alla scarsa incisività di un movimento come “Me Too”, che all’estero ha smascherato numerosi produttori e attori rei di atteggiamenti violenti a sfondo sessuale.
L’attrice romana Margherita Laterza (Instagram)
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