Basta un click: dal bullismo in classe al cyberbullismo in Rete. Serve sensibilizzare a tutto tondo

Nella giornata mondiale sul tema, che si celebra anche in Italia il 7 febbraio, le iniziative a contrasto di un fenomeno che è ancora ben radicato

di GIOVANNI BOGANI
7 febbraio 2023
Sono sempre più diffusi gli episodi di bullismo e cyberbullismo

Sono sempre più diffusi gli episodi di bullismo e cyberbullismo

Oggi, 7 febbraio, è la giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo. La giornata si celebra anche in Italia, con molte azioni di sensibilizzazione sul tema, rivolte agli studenti ma anche, semplicemente, a tutte le persone con un cervello e un cuore. Bullismo e cyberbullismo. Sono parole relativamente recenti, che indicano un fenomeno in realtà molto vecchio. Brutale. Il disprezzo degli altri, l’umiliazione dell’altro. La prepotenza, l’offesa, la violenza – più verbale che fisica – di studenti su altri studenti.

Un fenomeno duro a morire

Il bullo. O, più spesso, il gruppo di bulli. Di ragazzi che si sentono forti nel deridere altri ragazzi, o altre ragazze. Da denigrare, umiliare, fare sentire fuori posto e fuori luogo. Inadeguati, perdenti, sconfitti. Indegni. Per gioco, certo. Si dice sempre che è per gioco, per scherzare, per divertirsi. E intanto si fa male. Si fa del male che non si può neanche immaginare, non si può neanche quantificare. Per gioco si insulta qualcuno, il più debole o la più debole del branco, della classe, del gruppo. Si deride un ragazzino perché non è bello, non ha le spalle larghe, perché ha gli occhiali, è una 'pippa' a giocare a pallone. O per il colore della pelle. Gli si dà un soprannome offensivo, cattivo, del quale vergognarsi. Lo si espone alla risata altrui. Lo si lascia solo, fisicamente e umanamente. E tutto questo vale per i ragazzi come per le ragazze.
Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il bullismo

Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il bullismo

Da bullismo a cyberbullismo in un click

Può accadere quando si esclude costantemente qualcuno dal gruppo. Quando lo si ignora, volutamente, gelidamente. Può accadere che si mettano in giro voci che non sono vere. Può accadere che si rivelino informazioni personali, segreti delicati di una persona. E da quando siamo tutti appesi alle finestre dei nostri telefonini, agli schermi dei nostri computer, il bullismo è semplicemente volato sul web. Ed è diventato cyberbullismo. Si può attaccare l’autostima di una persona deridendola online, insultandola, mostrando foto imbarazzanti di lui o di lei, esponendolo a una gogna potenzialmente infinita, con un post. Con un clic. Con una storia di Instagram, con un video su Tiktok. Chi è vittima di bullismo può sentire crescere dentro di sé la sfiducia nella propria persona, negli altri. La sfiducia nel genere umano tutto intero, e nella vita. Può chiudersi in sé, per giorni o per anni. Nei casi più gravi, essere vittima di bullismo può portare ad atti di autolesionismo, al suicidio.

La certificazione antibullismo della Federpugilato

Nata nel 2017, la Giornata mondiale contro il bullismo ci ricorda l’importanza fondamentale, assoluta di rispettare il prossimo. Fra le molte iniziative c’è anche quella della Federpugilato italiana. Che avrà palestre con certificazione governativa "antibullismo". È stato annunciato a Roma un progetto – promosso da Konsumer Italia e dall’Osservatorio nazionale contro il bullismo, finanziato dalla presidenza del Consiglio in collaborazione con Federpugilato – per assegnare la "certificazione antibullismo" ad alcune attività sportive. Si partirà dal pugilato. "Non ho mai incontrato atleti più rispettosi e più ‘non violenti’ dei pugili", afferma Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni. "Il pugilato è uno sport fatto da regole, che spesso curano le ferite di una vita cominciata in salita. Gli sport di combattimento hanno un ruolo sociale importantissimo in zone d’Italia dove istituzioni e scuola faticano ad arrivare". Le prime dieci società sportive della Federpugilato laziale inizieranno il percorso di certificazione questo mese.

Corti e film per sensibilizzare sul tema

Fra le numerose altre iniziative, il Rotary Club Firenze Brunelleschi ha finanziato un cortometraggio sul cyberbullismo. Ispirato ad alcune storie vere, il corto si intitola "Ti accorgi di me?".

Vede la partecipazione amichevole di Paolo Conticini e Pino Ammendola. Protagonista è la giovanissima Anna Agio, recentemente protagonista della serie Rai "Nudes", dedicata anch’essa al cyberbullismo – su Raiplay. Realizzato dal Laboratorio cinematografico Immagina di Firenze, il video è stato diffuso su Youtube, così come la canzone "Laura sa volare", che racconta in musica i temi del film. Prossimamente verrà proiettato in una serata speciale alla Scuola di cinema Immagina e in una sala cinematografica fiorentina.