Tre vittime di genere femminile, di cui due uccise in ambito familiare e affettivo, una delle quali per mano dell’ex partner. Sono i dati – agghiaccianti - dei
femminicidi in Italia nell’ultima settimana, quella dal
17 al 23 luglio. Un’escalation di violenza che sembra inarrestabile a cui si devono aggiungere poi le violenze fisiche, verbali, molestie e altro di cui quotidianamente le donne sono vittime.
Aumentano le violenze sulle donne
Sarà anche per questo che è già sold out il concerto “
Una nessuna centomila”, in programma il 26 settembre all’Arena di Verona dove le grandi voci della musica italiana si sono date appuntamento per cantare contro la violenza sulle donne. Anche la politica sta facendo la sua parte e dopo la nascita della
Commissione bicamerale d'inchiesta, il 26 luglio è in programma la costituzione ufficiale di tale organo.
Femminicidi, i dati
Il
Servizio Analisi Criminale, della direzione centrale della Polizia criminale, ogni settimana rende noti i dati relativi agli omicidi.
Nel periodo che va dal
1 gennaio al 23 luglio sono registrati
184 omicidi, con 65 vittime donne, di cui 52 uccise in ambito familiare e affettivo. Di queste, 31 hanno trovato la morte per mano del partner o ex. Confrontando il periodo con lo stesso arco temporale del 2022 si nota
un aumento del numero degli eventi, che da 177 passano a 184 (+4%), mentre diminuisce il numero delle vittime di genere femminile, che da 72 diventano 65 (-10%). Per quanto riguarda i delitti commessi in
ambito familiare e affettivo si evidenzia un incremento nell’andamento generale degli eventi, che passano da 82 a 83 (+1%), mentre fa registrare un decremento il numero delle vittime di genere femminile, che da 62 scendono a 52 (-16%).
In flessione, rispetto allo stesso periodo del 2022, anche il numero degli omicidi commessi dal partner o ex, che
da 39 diventano 35 (-10%), e quello delle relative vittime donne, le quali da 38 passano a 31 (-18%). Nonostante la leggera flessione, dal 2020 si assiste a un incremento delle
donne vittime di omicidi: 119 nel 2020, 120 nel 2021 e 126 nel 2022. Se si considera che in meno di sette mesi, nel 2023, siamo già a 65 donne uccise, ecco che – purtroppo - le leggere flessioni non traggono più in inganno.
Accessi al Pronto Soccorso
Se il
femminicidio è l’ultimo grado di ferocia, non vanno dimenticate le
altre tipologie di violenza. Secondo i dati Istat diffusi a maggio e relativi al 2021, sono state
11.771 le donne che hanno effettuato un accesso in Pronto Soccorso con indicazione di violenza, per un totale di 12.780 accessi. In base all’età, le statistiche dicono che
le giovani (18-34 anni) sono le più colpite, seguite dalla fascia d’età 35-49.
L’Istat, poi, mette in evidenza anche le differenze tra italiane e straniere. I tassi di accesso delle secondo ai Pronto Soccorso con indicazione di violenza sono
più del doppio di quelli delle italiane: 11,8 per 10.000 residenti contro 4,7 nel periodo pre-pandemico 2017-2019; 10,0 contro 3,8 nel periodo pandemico 2020-2021. Il divario maggiore si osserva nelle classi di età 18-34 e 35-49 anni in cui i tassi sono più elevati. Nel 2021, poi, sono state
1.083 le donne ricoverate in ospedale in conseguenza della violenza, per un totale di 1.171 ricoveri nell’anno. E anche per i ricoveri si registrano dati più alti per le giovanissime e le straniere. In particolare i tassi di ricovero in regime ordinario con questa indicazione sulla cartella clinica delle donne straniere sono oltre tre volte più elevati di quelli delle italiane (0,99 per 10.000 residenti contro 0,29) nel 2020-2021. Il divario sale a quattro volte tra le giovani di 18-34 anni.
Mercoledì 26 luglio alle 14, la Commissione di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, si riunisce per l'elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei segretari
La Commissione bicamerale
In Italia, quindi, la violenza sulle donne è una piaga di cui prova a occuparsi anche la politica. La
Commissione parlamentare d'inchiesta sul
femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, meglio nota come
Commissione femminicidio, nata per la prima volta nel 2017, da
febbraio di quest’anno è diventata per la prima volta
bicamerale con 18 senatori e altrettanti deputati. Il
26 luglio la Commissione si riunirà per la
costituzione formale, ovvero per l'elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei segretari. La Commissione ha il compito, così dice la legge istitutiva, di “svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni,
qualità e cause del femminicidio” e “di ogni forma di violenza maschile contro le donne”. Deve poi “monitorare la concreta attuazione” della Convenzione di Istanbul e “accertare le possibili incongruità e carenze della normativa vigente”. Altro focus è l’accertamento del “livello di formazione e di attenzione e la capacità d’intervento” dei soggetti pubblici interessati dalle
attività di prevenzione e assistenza nonché la realizzazione di progetti nelle scuole per “l’educazione al rispetto reciproco”.
La Commissione potrà svolgere analisi dei dati per “orientare l’azione di prevenzione” e il monitoraggio dell’attività dei centri anti-violenza “quali interlocutori necessari delle istituzioni”, così come dei centri di riabilitazione per gli uomini maltrattanti. Non secondario è il compito di “proporre interventi normativi e finanziari strutturali, anche attraverso una revisione del Piano d’azione straordinario”. "La grande ambizione della Commissione bicamerale sul femminicidio è di costituire
il presidio di un impegno sulla scia di quanto accaduto con l'antimafia, perché il contrasto alla violenza maschile diventi una priorità dello Stato". E' quanto scrive la senatrice del Pd
Valeria Valente su Vita.it alla vigilia della costituzione formale della Commissione. "La Commissione - prosegue Valente - dovrà completare quello che è rimasto in sospeso: eseguire una fotografia più dettagliata del Sistema sanitario nazionale in relazione alla
violenza maschile contro le donne; definire in maniera più puntuale i contenuti di una legge delega per il governo". Ma non solo. Valente ricorda che la Commissione dovrà "attuare la legge sulle statistiche e insistere su due norme centrali ancora mancanti, ovvero
la legge sul consenso e quella sulle molestie con l'aggravante relativa ai rapporti gerarchici dei luoghi di studio e lavoro".
Un momento dell'edizione 2022 di “Una nessuna centomila”
Il concerto "Una nessuna centomila"
Anche la società civile è molto sensibile e attiva sulla questione della violenza di genere. E’ il caso, per esempio, del concerto benefico “Una nessuna centomila”. La
prima edizione si è svolta l’11 giugno scorso all’Arena di Reggio Emilia, promossa da Friends&Partners, con la partecipazione di
Laura Pausini, Elisa, Giorgia,
Emma, Alessandra Amoroso,
Fiorella Mannoia e Gianna Nannini. La seconda edizione ci sarà il
26 settembre all’Arena di Verona. E l’evento è già sold out.
La locandina dell'evento
Sullo speciale palco dell’anfiteatro veronese, dove già in passato le voci della musica nazionale si sono unite contro il femminicidio, ci sarà un nuovo
momento di festa e condivisione per dare un aiuto concreto ai centri e alle organizzazioni che sostengono e supportano le donne vittime di violenza. I
proventi del concerto, infatti, andranno a strutture in grado di garantire il proprio empowerment, assicurando la sostenibilità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle vittime.