Body shaming, una proposta di legge per istituire una giornata nazionale

L'iniziativa è della deputata Martina Semenzato, al lavoro anche sui disturbi alimentari. La ministra Eugenia Roccella: "Da piccola sono stata anoressica"

di BARBARA BERTI
20 maggio 2023
L'onorevole Martina Semenzato propone l'istituzione di una Giornata contro il body shaming (Instagram)

L'onorevole Martina Semenzato propone l'istituzione di una Giornata contro il body shaming (Instagram)

Istituire una giornata nazionale contro il body shaming. E’ quanto propone la deputata Martina Semenzato del gruppo parlamentare “Noi Moderati”, al lavoro anche sui disturbi alimentari. Nei giorni scorsi, nell’auletta dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, si è svolto l'incontro dell'Intergruppo parlamentare Body Shaming e Disturbi alimentari dal titolo “#I_m_perfetto, incontro sulla denigrazione dell'aspetto fisico e la conseguenza che questo può avere sui disturbi del comportamento alimentare”.
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La deputata Martina Semenzato propone di istituire una Giornata nazionale contro il body shaming (Instagram)

L'incontro è stato l'occasione per presentare la proposta di legge della presidente dell’intergruppo Martina Semenzato per l'istituzione della Giornata nazionale contro il body shaming, ovvero la pratica di offendere qualcuno riguardo il suo aspetto fisico. “Il body shaming è un atto vile, di bullismo e razzismo, che ci costringe nel fisico e nella psiche” spiega l’onorevole Semenzato, ricordando che “il bullismo sta diventando sempre più di età infantile e corrisponde poi a bambini sempre più piccoli che si ammalano di disturbi alimentari”.
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Alcuni dei partecipanti all'incontro dell'Intergruppo parlamentare Body Shaming e Disturbi alimentari dal titolo “#I_m_perfetto, incontro sulla denigrazione dell'aspetto fisico e la conseguenza che questo può avere sui disturbi del comportamento alimentare” (Instagram)

“È la gente che si sente legittimata a denigrare il corpo, e da lì parte una proposta di legge importante per l'istituzione della giornata contro il body shaming” dice ancora la deputata indicando il 16 maggio come data. “In questa proposta di legge vi è la sensibilizzazione dei ragazzi e il dar vita a iniziative di sensibilizzazione con un focus sulla denuncia. Non stare zitti, in silenzio ma palesarsi con gli amici, la famiglia, gli insegnanti” sottolinea la promotrice. “E si inizia da un tema urlato, come quello del body shaming, per dare luce a una malattia silenziosa che è quella dei disturbi alimentari” spiega l’onorevole.
 
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Su quest’ultimo tema, Semenzato ha presentato una mozione che sarà discussa in Aula a giugno. Tale atto prevede di identificarli come malattia sociale e dargli una dignità specifica nei Livelli essenziali di assistenza. Secondo Laura Della Ragione, direttrice del numero verde SOS Disturbi alimentari della Presidenza del Consiglio e dell'Iss, “sono più di tre milioni le persone colpite” da disturbi alimentari. “E c’è il problema di avere scarse strutture di cura, metà Regioni non ha strutture adeguate” sostiene l’esperta.

La testimonianza: “Viviamo nella società dell’apparire”

Tra le testimonial dell’incontro “#I_m_perfetto” ci sono la modella e autrice del libro “Il potere dell'imperfezione” Giulia Accardi, la ballerina ex solista della Scala, Beatrice Carbone, e la presentatrice e content creator, Alice De Bortoli. Le tre donne, durante l'incontro, raccontano il rapporto difficile con la dieta e con l'immagine per come viene percepita sui social.
 
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“La tematica del body shaming e dell’accettazione del proprio corpo assume una valenza sempre più importante, in particolare nella società in cui viviamo, concentrata sull’apparire e sulla ossessiva volontà di perfezionarsi anche arrivando al limite di un disturbo alimentare” sono le parole di De Bortoli. “Sono sui social da quando ero abbastanza piccola e questo mi ha esposto sin da subito a giudizi, pareri (anche se non sempre richiesti) e opinioni riguardanti come sono, come mi muovo, cosa faccio e che decisioni prendo” testimonia l’influencer seguita da 2,2 milioni di follower.
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La testimonianza di Giulia Accardi

“I social hanno reso facile l’insinuarsi nella vita di tutti noi dei cosiddetti ‘leoni da tastiera’, che si nascondono dietro profili falsi o identità nascoste e riescono a minare la nostra autostima e a mettere in discussione l’immagine che noi stessi vediamo riflessa allo specchio” aggiunge.

Renato Brunetta: “Un osservatorio contro le condotte denigratorie”

Al dibattito è intervenuto anche il presidente del Cnel, Renato Brunetta, che ha portato testimonianze della sua propria vita, in particolare gli attacchi subiti per la statura. “Parlando da economista, ma anche da essere umano che ha molto sofferto, il body shaming è un costo per la società perché porta infelicità e dolore e produce un'inefficienza sul lavoro che non ci possiamo permettere”.
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Il presidente del Cnel Renato Brunetta propone un Osservatorio contro le condotte denigratorie legate all'aspetto fisico (Instagram)

Secondo Brunetta, la “Rete è uno strumento straordinario di democrazia, ma anche di violenza che va controllata e combattuta: non può esserci totale licenza verso tutto e tutti. Si può cambiare, e lo si può fare anche in fretta”. Brunetta, ricordando che il body shaming è sempre esisto, oggi “si è ulteriormente accentuato, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani, per la diffusione e pervasività delle nuove tecnologie”. “È un fenomeno preoccupante con conseguenze sul benessere psicofisico e sulla salute, tanto che è tra le prime cause di disturbi alimentari anche gravi, e ha ripercussioni pesanti nella scuola, dove spesso sfocia in bullismo e discriminazione, e nei luoghi di lavoro” continua l’ex ministro.
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Il momento conclusivo dell'incontro istituzionale per dar vita a una Giornata contro il body shaming (Instagram)

E se i personaggi pubblici hanno più anticorpi contro questa devianza, “dobbiamo mettere in campo tutti i mezzi e le risorse a disposizione per tutelare le persone più deboli, i bambini, le donne, gli anziani, i portatori di handicap” le parole di Brunetta. Quindi la proposta: “Studieremo la possibilità di istituire presso il Cnel un osservatorio sugli effetti dei fenomeni denigratori delle caratteristiche fisiche con il coinvolgimento di tutte le parti sociali”.
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La deputata Martina Semenzato e il presidente del Cnel Renato Brunetta (Instagram)

La ministra Roccella: “Sono stata anoressica”

Da piccola sono stata anoressica” svela la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella. "Si trattava di anoressia infantile: non di non accettazione di sé, ma di un rapporto in quel momento inesistente con la mia mamma che mi mancava perché era altrove. Crescendo ho superato pian piano il problema ma l'ho vissuto molto a lungo” racconta la ministra.
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La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella (Instagram)

Roccella ritorna, così, su un tema a cui ha accennato anche nel suo libro “Una famiglia radicale”, spiegando che a mano a mano che cresceva ha iniziato a migliorare, ma i problemi col cibo l'hanno accompagnata fino all'adolescenza e oltre. “Il body shaming si collega al problema irrisolto di una completa accettazione e una valorizzazione della differenza tra i sessi” continua la ministra. Poi aggiunge: “Le pari opportunità devono partire dal riconoscimento della differenza”.
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Istituire una giornata nazionale contro il body shaming: è quanto propone la deputata Martina Semenzato del gruppo parlamentare “Noi Moderati”, al lavoro anche sui disturbi alimentari (Instagram)

Per la ministra le differenze del corpo femminile e del corpo maschile sono il punto fondamentale. “Se non partiamo dalla valorizzazione della differenza proprio basilare, quella cioè fra uomo e donna, non riusciamo neanche ad allargare, a capire e ad accettare e a includere anche altre diversità personali” sostiene. La chiave per risolvere questo starebbe nella “consapevolezza della differenza” che permetterebbe di pacificare lo scontro che invece esiste e che si acuisce con l'odio su Internet. E per Roccella il fenomeno del body shaming, che infatti ha a che fare anche con i social network, va affrontato con strumenti moderni: ad esempio, “occorre curare l'ambiente di Internet in una maniera diversa”.