L’uovo di Colombo: prendere acqua 'dolce’ dal mare, per risolvere i problemi idrici della terra. Una chimera per secoli, che potrebbe diventare realtà grazie ad uno studio dell'Università dell'Illinois Urbana-Champaign, in grado di aprire la strada verso la realizzazione di strutture per la raccolta di acqua dolce non sfruttata dal vapore acqueo. In una quantità tale da fornire, ad esempio, una risposta ai bisogni idrici di tutti i grandi centri popolati subtropicali che, come è noto, soffrono enormemente proprio a causa della scarsa disponibilità di risorse. L’idea di raccogliere acqua dolce proveniente da fonti alternative a quelle tradizionali non è nuova. Esistono infatti già diverse tecniche (come quella del riciclaggio di acque reflue, di semina in nuvola o di desalinizzazione). Tutte metodologie che hanno un’efficacia però abbastanza limitata. La chiave di volta di tutto, in questo caso, sono le enormi quantità di vapore acqueo sospeso sugli oceani, una riserva idrica quasi illimitata e del tutto non sfruttata, che si trova proprio sotto i nostri occhi, e che verrebbe 'catturata' grazie a strutture offshore alte 100 metri e larghe 210. Un metodo che, a differenza di quanto praticato finora, imita perfettamente i ritmi e il ciclo della natura, con l’unica differenza che il vapore acqueo raccolto sull’oceano non è lasciato libero ma guidato nel proprio percorso.
Lo studio, che si intitola "Increasing freshwater supply to sustainably address global water security at scale" ed è stato pubblicato il 6 dicembre 2022 su Nature Scientific Reports, è stato condotto dal dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign e dalla National Science Foundation e pubblicato su Nature Scientific Reports. "Le attuali regioni che soffrono di scarsità d’acqua saranno probabilmente ancora più aride in futuro, aggravando il problema - spiega la professoressa di scienze atmosferiche Francina Dominguez -. E, purtroppo, le persone continuano a muoversi in aree con quantità di acqua limitata, come il sud-ovest degli Stati Uniti". Le proiezioni future confermano per l’efficacia della tecnologia proposta: "Le proiezioni climatiche mostrano che il flusso di vapore oceanico aumenterà nel tempo, fornendo ancora più acqua dolce", ha detto la ricercatrice Afeefa Rahman. "Quindi, l’idea che stiamo proponendo sarà realizzabile anche con il cambiamento climatico".