Hussey e Whiting e l'accusa di abuso sessuale per i nudi in "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli

A più di 50 anni di distanza la coppia di protagonisti del film denuncia i danni e i disagi psicologici provocati da quelle scene. La replica: "Quanto di più lontano dalla pornografia"

di GIOVANNI BOGANI -
7 gennaio 2023
romeojuliet

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Oggi hanno più di settant’anni. Quando girarono il film "Romeo e Giulietta" di Franco Zeffirelli, ne avevano 16 e 17. E adesso, dopo più di mezzo secolo, i due ex adolescenti protagonisti di quel film fanno causa alla Paramount per mezzo miliardo di dollari. Perché, dicono, il regista Franco Zeffirelli li spinse con l’inganno a girare una scena di nudo. E quella scena avrebbe provocato loro disagi e danni psicologici per oltre mezzo secolo. I due attori, Olivia Hussey e Leonard Whiting, hanno presentato una richiesta di 500 milioni di dollari per danni, con l’accusa di abuso sessuale, molestie e inganno, alla corte della contea di Los Angeles.

Olivia Hussey e Leonard Whiting, hanno presentato una richiesta di 500 milioni di dollari per danni alla Paramount

L'accusa: costretti con l'inganno a girare scene di nudo

Entrambi sostengono di essere stati forzati a girare una scena di nudo – nella quale si vedono i glutei di entrambi e i seni di lei – con la menzogna e con l’inganno. Sono passati 54 anni dal giorno dell’uscita nei cinema di "Romeo e Giulietta". E Hussey e Whiting chiedono, grosso modo, dieci milioni di dollari per ogni anno passato da allora. Franco Zeffirelli, il regista di quel film, è morto nel 2019, non può replicare. I due attori accusano il regista di averli costretti a girare la scena con un ricatto morale: se non la avessero girata, il film avrebbe rischiato di essere un flop. Ma quella scena avrebbero dovuto girarla indossando biancheria color carne: nel giorno delle riprese, i due giovani attori si sarebbero accorti che la biancheria color carne non era prevista. Zeffirelli avrebbe anche mostrato ai ragazzi dove avrebbe posizionato la cinepresa: da lì non si sarebbero viste nudità, avrebbe promesso. Invece, non è andata così. E Hussey e Whiting avrebbero sofferto di gravi disagi, per il mezzo secolo successivo.

Le dichiarazioni precedenti di Olivia Hussey

In una intervista concessa a Variety nel 2018, però, l’attrice Olivia Hussey difendeva quella scena: "Era necessaria per il film". E aggiunse che Zeffirelli la girò con delicatezza. Disse anche: "Ognuno pensa che, per il fatto che eravamo così giovani, non capissimo che cosa facevamo. Ma ne eravamo molto consapevoli. Entrambi venivamo da una scuola di teatro". Nel corso dell’intervista, Olivia Hussey aggiunse: "Dopo il film, dissi a Franco: 'Non voglio lavorare con nessun altro che te. Posso fare tutto, con te, perché tu mi capisci'. Se avessi potuto, avrei lavorato solo con Franco". In effetti, la Hussey lavorò ancora con Zeffirelli, nello sceneggiato tv del 1977 "Gesù di Nazareth". Al Guardian, sempre nel 2018, Hussey dichiarò: "Ho amato interpretare Giulietta. L’unica parte che non ho amato è stata tutta la promozione, che era estenuante". E in un’intervista concessa a Fox News spiegò: "Scene come quella erano tabù per gli Stati Uniti, ma la nudità era comune per i film europei. E alla fine, non era tutta questa gran cosa. E Leonard, va detto, non era per niente timido".

Olivia Hussey

Il commento positivo della critica

"Romeo e Giulietta" uscì l’8 ottobre 1968. Il film di Zeffirelli catturò lo spirito del tempo: "È un film sull’amore, e sul non fare quello che la gente ti dice di fare. È la storia di due adolescenti contro il sistema", notarono i critici. Per molti, mostrava uno spirito di ribellione che riportava il dramma di Shakespeare al presente, alle proteste contro la guerra in Vietnam: ragazzi che non vogliono morire per le faide dei loro padri. Il film vinse due Oscar, per la fotografia di Pasqualino De Santis e per i costumi di Danilo Donati. I due attori vinsero entrambi il Golden Globe per il miglior debutto. Olivia Hussey vinse la Targa d’oro ai David di Donatello come miglior attrice, e così Whiting. Il quale aveva ottenuto la parte a spese niente meno che di Paul McCartney. Lo stesso ex Beatle ricorda, nella sua autobiografia, gli incontri con Franco Zeffirelli, quelli con Olivia Hussey e gli scambi di telegrammi con lei.  

I drammi nella vita vera di "Giulietta"

Dopo il successo mondiale di "Romeo e Giulietta", la Hussey andò a vivere a Los Angeles, nella villa dove aveva vissuto Roman Polanski, e dove Sharon Tate era stata uccisa solo un mese prima. La vita dell’attrice ha conosciuto momenti drammatici, ma non direttamente legati a quel film. A diciott’anni, fu picchiata e violentata dall’ex fidanzato, l’attore Christopher Jones. Per anni, ha combattuto contro le recidive di un cancro al seno. E finanziariamente, ha dichiarato bancarotta dopo essere stata truffata dal proprio manager. La denuncia è stata depositata venerdì 30 dicembre scorso. Perché proprio adesso? Perché il giorno dopo, in California, sarebbe scaduto il termine entro il quale denunciare abusi sessuali subiti durante la minore età. Nel 2020 era venuta alla luce nel Golden State una grave vicenda di abusi sessuali su bambini: il governo californiano ordinò un lasso di tempo di tre anni entro il quale presentare querele al riguardo. Dal primo gennaio 2023, nessuno di età superiore ai quarant’anni avrebbe potuto presentare una querela per abusi sessuali subiti nell’infanzia. In questo periodo, sono state presentate 28mila denunce su casi di abusi sessuali nell’infanzia.

La replica di Pippo Zeffirelli: "Causa imbarazzante, non è pornografia"

Leonard Whiting e Olivia Hussey, protagonisti di Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, 1968

"La scena d'amore in 'Romeo e Giulietta' di Zeffirelli è quanto di più lontano dalla pornografia di quanto si possa immaginare. Zeffirelli stesso fu accusato di essere reazionario proprio perché più e più volte si pronunciò contro la pornografia. Le immagini di nudo nel film esprimono la bellezza, il trasporto, direi persino il candore della donazione reciproca e non contengono alcun sentimento morboso. Credo anche che i due produttori del film, John Brabourne e Anthony Haveclock-Allan, avranno avuto una liberatoria dai loro genitori prima di girare la scena in questione". Così il presidente della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, Pippo Zeffirelli, ha commentato la vicenda Hussey-Whiting e la causa che i due interpreti del film del '68 hanno intentato contro la Paramount Pictures. "È imbarazzante sentire che oggi, a 55 anni di distanza dalle riprese - aggiunge in una nota -, due anziani attori che debbono la loro notorietà essenzialmente a questo film si sveglino per dichiarare di avere subito un sopruso che ha provocato loro anni di ansia e disagio emotivo. A me risulta che in tutti questi anni abbiano sempre mantenuto un rapporto di profonda gratitudine e amicizia nei confronti di Zeffirelli, rilasciando centinaia di interviste nel ricordo felice di questa loro fortunatissima esperienza, coronata da un successo mondiale". Pippo Zeffirelli ricorda inoltre che "in seguito, Olivia Hussey ha lavorato ancora con Zeffirelli, interpretando mirabilmente Maria nel 'Gesù di Nazareth'; e Leonard Whiting è perfino venuto a Firenze per le esequie del Maestro, e ha portato la sua testimonianza al Memorial tenuto a Londra nel febbraio 2020".