Maltrattamento di animali, accusato il regista Michael Bay sul set di "6 Underground"

L'accusa è di aver scagliato dei piccioni con violenza contro un'auto. Ma lui si difende: "Nessun volatile o altro è mai stato ferito durante i miei film"

di EDOARDO MARTINI -
18 gennaio 2023
Il regista 57enne Michael Bay.Fonte: ScreenWorld

Il regista 57enne Michael Bay.Fonte: ScreenWorld

Maltrattamento di animali. E' questa l'accusa al regista Michael Bay per aver fatto lanciare numerose volte diverse decine di piccioni contro un’automobile di scena, usata per girare una sequenza del suo film per Netflix ambientato a Firenze dal titolo "6 Underground", uscito nel 2019, in cui il conducente perde la visibilità a causa dei volatili. La storia ha iniziato a diffondersi nei giorni scorsi dopo le prime indiscrezioni pubblicate dal sito americano "The Wrap".
Una scena del film "6 Underground" girato a Firenze

Una scena del film "6 Underground" girato a Firenze. Fonte: Netflix

L'accusa: piccioni scagliati con violenza

La scena incriminata vede Ryan Raynolds nel pieno dell’azione quando la visuale viene impedita da circa 40 piccioni scagliati sul parabrezza dell’auto. Uno di questi sarebbe morto durante la ripresa perché colpito da una cinepresa. Come sostiene l’accusa della pm fiorentina Christine Fumia Von Borries, gli uccelli sarebbero stati "scagliati con violenza" contro l’auto. E ancora: gli imputati "sottoponevano in tal modo per crudeltà e senza necessità circa 40 piccioni a sevizie e comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche". Inoltre l'evento non si sarebbe verificato soltanto una volta bensì "a ogni passaggio dell’automobile, dato che la scena veniva ripetuta 6/7 volte", come si legge nei documenti legali. Il caso si sarebbe potuto risolvere con il pagamento di una multa, ma Bay si è detto da subito contrario a questa soluzione, non essendo disposto a dichiarare la sua presunta colpevolezza. In un articolo pubblicato dal "The Wrap" (sito di informazione di Hollywood,) il regista chiarisce di non aver mai fatto del male ad alcun animale in tutta la sua carriera: "Sono un noto amante degli animali e un grande attivista. Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito o maltrattato. O in qualsiasi altra produzione a cui ho lavorato negli ultimi 30 anni". L’avvocato del produttore, Rosengart, afferma che prima di pubblicare la storia, The Wrap era stato messo a conoscenza di "prove video che confutano queste accuse e dimostrano che in nessun momento nessun animale è stato ferito, figuriamoci 'ucciso'". Il legale afferma che l'unica "accusa" in Italia "riguarda se, nella sua qualità di regista del film, il signor Bay non abbia supervisionato adeguatamente i membri della troupe (che non aveva nemmeno la possibilità di assumere) responsabili della gestione degli animali sul set".

Michael Bay durante una scena di Armageddon, film uscito nel 1998. Fonte: YouTube

Chi è Michael Bay, il diavolo di Hollywood

"Sono un mago, creo mondi", ecco come ama definirsi il più grande ideatore di popcorn movies. Nato a Los Angeles nel 1965, cresciuto da genitori adottivi, secondo indiscrezioni sarebbe il figlio illegittimo di John Frankenheimer, che però non ne ha mai riconosciuto la paternità, Bay intraprende studi cinematografici alla Wesleyan University (dopo essere stato respinto dalla facoltà di cinema delle University of Southern California) e successivamente presso l'Art Center College of Design a Pasadena. Il primissimo approccio di Michael al cinema è avvenuto durante la sua adolescenza, quando a soli quindici anni, lavorò durante il periodo estivo presso la Lucasfilm dove il suo compito era classificare fotografie di storyboard per Spielberg esperienza da cui rimase affascinato. La sua brillante carriera comincia a soli ventiquattro anni con un travolgente esordio nel campo della pubblicità che lo ha portato in pochissimo tempo al successo facendogli guadagnare, nel 1995, la nomina di "Director of Guild of America", in qualità di miglior regista pubblicitario dell'anno. Definito il Diavolo di Hollywood, additato come "la fine del cinema americano", fa l'esordio in campo cinematografico nel 1995 con Bad Boys che registra un enorme successo di pubblico, incassando 18 milioni di dollari, consacrando il futuro divo Will Smith e sancendo la fruttuosa collaborazione tra Bay e il produttore Jerry Bruckheimer, per il quale il regista firmerà i successivi The Rock (1996) e Armageddon (1998). Nel 2001 il regista rilancia la sua sfida al cinema, si tratta di Pearl Harbor, un film in cui crede particolarmente. Si tratta di un film storico che ricostruisce l'attacco giapponese alla base americana visto attraverso gli occhi di due piloti (Ben Affleck e Josh Hartnett) la cui profonda amicizia viene messa a dura prova dall'amore per la stessa ragazza. Nonostante i grandi effetti speciali il film si rivela il primo flop del fortunato regista che gli fa guadagnare la nomination ai Razzie Awards come peggior regista e il cui incasso non riesce a coprire nemmeno le ingenti spese sostenute per la produzione. Infine nel 2007, ci riprova con Transformers, una storia di robot in lotta tra loro che approderanno sul pianeta Terra. La sua passione per il cinema è di rottura, totalmente creativa che si avvale delle più moderne tecnologie su tutti i livelli di percezione e si rivolge senza filtri al suo pubblico. Non a caso l'acume e la rapidità di pensiero e azione da pubblicitario lo hanno indirizzato verso il suo specifico target e la leggerezza dell'intrattenimento, che il regista prende tanto sul serio, lo ha portato tra i grandi di Hollywood, stimato dai suoi colleghi, non ultimo Spielberg.