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Raffaella Carrà, un vuoto incolmabile. A luglio sarà un anno senza di lei

di GIOVANNI BALLERINI -
18 giugno 2022
Anniversario delle nascita di Raffaella Carrà, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni

Anniversario delle nascita di Raffaella Carrà, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni

"Io ho avuto tantissimo dalla vita, la fortuna di maestri incredibili che mi hanno fatto dono del loro tempo e della loro esperienza, che mi hanno insegnato l’umiltà e l’amore per questo mio mestiere". Oggi la Carrà avrebbe spento 79 candeline e fra poco - il 5 luglio - sarà un anno che non c’è più. Raffaella Maria Roberta Pelloni, in arte Raffaella Carrà. L’artista, che era nata a Bologna il 18 giugno 1943 ed è scomparsa a 73 anni, ha lasciato sicuramente un vuoto incolmabile in quel mondo dello spettacolo che ha contribuito a innovare con le sue trovate fuori dagli schemi, con delle intuizioni che hanno svecchiato un mondo paludato e bigotto, come quello della tv in bianco e nero e rivoluzionato il modo stesso di presentarsi alla ribalta. Ma, per certi versi, anche quello di stare al mondo. Non è infatti un caso che The Guardian l’abbia definita "l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso". In questo giudizio forse il quotidiano londinese ha probabilmente calcato un po’ la mano, ma non c’è dubbio che la Raffa sia stata la nostra Wonder Woman, una showgirl a tutto campo con il suo vorticoso, eppure elegante, moderno, modo di aggredire la ribalta, di trasgredire con stile.

Raffaella Carrà, showgirl a tutto campo e icona culturale in tutto il mondo

"Il volto televisivo per eccellenza"

Aveva iniziato in Rai nel 1961, partecipando alla trasmissione tv di Lelio Luttazzi «Tempo in danza», ma è soprattutto dagli anni Settanta che la Raffa è diventata un esempio di emancipazione, determinazione e coraggio per milioni di donne e di uomini del suo tempo e dei tempi a venire, visto che la sua lezione di vita è ancora oggi viva e vivace. Grazie a questa regina degli show del sabato sera sono ancora in tanti a mettersi in gioco senza avere rimpianti. Tanto che Pedro Almodovar ha definito Raffaella uno stile di vita, mentre il Presidente Sergio Mattarella ha sottolineato, in occasione della sua morte, il suo eclettismo e il suo garbo: "Volto televisivo per eccellenza ha trasmesso con la sua bravura e simpatia un messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo". Alta 1,68, emblema sorridente della gioventù, poi della femminilità e della maturità. Fisico slanciato, ma non lanciatissimo, eppure suadente, scattante quando serve, pronto a dare il via a danze moderne che ancora ci ricordiamo come mitiche portatrici di charme. Dietro a quel caschetto biondo svolazzante, c’era un cervello davvero pensante, quello di un’artista trasversale che in questi anni ci ha spronato a reagire e ci ha fatto divertire con garbo e intensità, lanciando tormentoni che ancora oggi colpiscono nel centro o ballando sul mondo con coreografie inventate per infrangere la noia del quotidiano.

Dagli anni 70′, Raffa diventa un esempio di emancipazione, determinazione e coraggio per milioni di donne e uomini

"L'arte di essere Raffaella Carrà" e tutte le altre biografie

Non è certo un caso se a questa antesignana delle soubrette made in Italy sono stati dedicati libri che ne ripercorrono la carriera e sottolineano la sua genialità relazionale. Alla biografia del 2019 «Raffaella Carrà» di Roberta Maresci per Gremese Editore, si è aggiunta «Raffaella Carrà. La pasionaria del tuca-tuca» di Dario Salvatori, edizioni Clichy, 2021 e «Raffasofia. Per trovare la felicità-tà-tà (l’accento sulla A)» di Marina Visentin, Libreria Pienogiorno, 2021, nonché l’intuizione di Fabio Canino autore, sempre nel 2021 (con Roberto Mancinelli) di «Raffabook» dedicato interamente all’inossidabile showgirl, ma c’è anche «Raffaella Carrà. Cinquant’anni di desiderio» di Caterina Rita, pubblicato a gennaio 2022 da Bulzoni e «Carrà. 101 pillole di saggezza», pubblicato da Agenzia Alcatraz, nell’aprile di quest’anno «Raffaella Carrà. Una leggenda in tre minuti. Biografia artistica completa della regina della tv», di Antimo Verde per Francesco D’Amato Editore. L’ultimo libro, pubblicato il 1 giugno 2022, è «L’arte di essere Raffaella Carrà» l’ironico e intelligente volume che Paolo Armelli ha realizzato per Blackie Edizioni . A questo manuale per essere liberi, felici e rumorosi hanno collaborato attivamente e detto la loro Vanessa Incontrada, Alessandro Zan, Vladimir Luxuria, Michele Masneri, Daniela Collu, Rossella Migliaccio, Laila Al Habash, Giovanni Benincasa, Raquel Peláez, Marinetta Saglio Zaccaria, Thierno «Billo» Thiam. Tanti personaggi che hanno unito il loro coro di interventi a quello dell’autore per ricordare con affetto e stima uno dei personaggi più iconici di sempre della nostra cultura popolare e non.

Da showgirl internazionale a icona gay

Mito del mondo LGBTQIA+, quanto della classica casalinga romagnola, apprezzata showgirl internazionale, donna dal carattere estroverso, sempre disponibile al dialogo e alla risata. Raffa ci è rimasta nel cuore perché era un’artista a misura di famiglia, che non si è mai fatta sedurre da pose bacchettone, che ha più volte invitato il suo pubblico "A far l’amore con chi hai voglia tu". Come ha giustamente messo in evidenza la colonna sonora del film Oscar di Paolo Sorrentino "La grande bellezza", che nelle scene della discoteca vede Jep Gambardella e la sua corte ballare all’incessante ritmo elettronico del remix di Bob Sinclar del brano "Far l’Amore" con in bella evidenza il campionamento della voce di Raffaella Carrà che canta alla sua maniera. A testimonianza della verve gioiosamente dissacratoria della Raffa ricordiamo che anche il "Tuca tuca" è stato un tormentone assai virale e che quel ballo con Enzo Paolo Turchi lanciato nel 1971 a Canzonissima, dopo tanto clamore, riuscì a sfuggire alle censure e alle polemiche grazie a una mitica esibizione televisiva con Alberto Sordi. Che dire poi dell’ombelico scoperto che fu una delle trovate più azzeccate della stessa trasmissione nel 1969 -70, che lo evidenziava sin dalla sigla iniziale. Il tutto senza malizia, ma con una spiccata rivendicazione dello spirito libero di Raffaella, anche quando in trasmissione, affiancava Corrado in "Ma che musica maestro!", quando sfoggiava iconici nude look o quando lasciava librare nell’aria la sua caratteristica risata argentina. Oggi può sembrare strano, ma allora davvero l’ombelico del mondo era quello di Raffaella e, se si parla di liberazione di costumi, di sex symbol, negli anni ’70 non si poteva prescindere dalla coinvolgente e sbarazzina verve dell’attrice, cantante e soubrette bolognese e dal Raffa-look di una creativa che già allora veniva considerata un’icona gay e portabandiera di una società che voleva emanciparsi (la Carrà ricevette il premio di "icona gay mondiale" al World Pride di Madrid nel 2017).

Raffa, portabandiera di una società che voleva emanciparsi con i suoi tormentoni come il popolarissimo “Tuca Tuca”

La sua carriera è stata un successo guadagnato con pervicacia e ostinazione. Merito di mentori attenti e premurosi come Gianni Boncompagni che la lanciò, del costumista Luca Sabatelli e del parrucchiere Celeste Vergottini, che inventò il suo caschetto biondo con frangetta, ma anche la Raffa ci ha messo davvero molto del suo. Anche nel reinventarsi costantemente, in Italia e negli amati paesi latini divertendosi a stupire anche quando non era più giovincella al grido di battaglia Carramba che sorpresa! Buon compleanno Raffaella, ovunque tu sia!