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Home » Attualità » Amish, la schiavitù delle donne nella comunità religiosa fondamentalista dove il tempo si è fermato

Amish, la schiavitù delle donne nella comunità religiosa fondamentalista dove il tempo si è fermato

Le conquiste occidentali, i diritti e il progresso per l’uguaglianza di genere non sono mai entrati nella cultura di questa popolazione

Maurizio Costanzo
17 Agosto 2022
Amish, una comunità religiosa dove le donne sono sottoposte a rigide regole

Amish, una comunità religiosa dove le donne sono sottoposte a rigide regole

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La lotta per i diritti delle donne in Occidente è passata per anni di battaglie di emancipazione, in cui le conquiste sono state tante e fondamentali: il diritto al voto, allo studio, all’aborto, al divorzio, all’uso di anticoncezionali. Battaglie che non sono ancora finite e che tenacemente proseguono per arrivare a colmare il gender gap. Esiste però un posto nel mondo dove queste libertà non sono mai arrivate, dove le varie tappe di queste fondamentali conquiste al femminile non hanno mai varcato le porte della comunità, delle case, delle famiglie. Dove le donne vivono come nel Settecento. È il caso delle numerose comunità di Amish presenti in vari Stati d’America, ancorate a usi e costumi della società preindustriale.

Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d'America nel Settecento
Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d’America nel Settecento

Nata in Svizzera nel Cinquecento, la comunità religiosa Amish si è trasferita in America dal Settecento per evitare le persecuzioni. Non deve trarre in inganno il paesaggio bucolico, lo spirito comunitario che li vede tutti uniti a matrimoni e funerali e in caso di bisogno: la loro vita scandita da lavoro, preghiera e famiglia è solo apparentemente semplice. Il paesaggio rurale placido costellato da fienili e grandi fattorie in legno è suggestivo, così come il loro fugace passaggio sui calessi d’epoca trainati da cavallo. Tutti vestono come nel Settecento, uomini, donne e bambini. Ma all’interno di questa comunità religiosa fondamentalista isolata dal mondo, tenacemente ancorata a tradizioni che nulla hanno a che vedere con la modernità, a pagare il prezzo più alto è appunto la popolazione femminile, sottoposta a regole rigide e inflessibili. Per le donne è proibito tagliarsi i capelli, che devono invece portare raccolti sempre in cuffie che coprono il capo: possono toglierle solo in rarissimi momenti, per esempio in casa, quando fanno il bucato ma a patto non siano viste da nessuno. I vestiti, che devono essere lunghi fino alle caviglie, non devono prevedere bottoni: per evitare tentazioni e per rendere difficile spogliarsi, gli abiti femminili sono costituiti da un pezzo unico con tanto di maniche lunghe, anche in estate: le maniche corte sono considerate osé, dunque ‘pericolose’.

Tante le restrizioni per le donne della comunità Amish
Tante le restrizioni per le donne della comunità Amish

Tecnologia e progresso sono banditi: vietato guardare la televisione o ascoltare musica. Le donne di casa sono costrette – in quasi tutte le congregazioni, tranne le più aperte che ammettono rarissime eccezioni – a lavare e pulire tutto a mano, senza l’ausilio di lavatrici o elettrodomestici di altro tipo. Persino l’elettricità non esiste, e per scaldare l’acqua per fare il bagno occorre mettere una bacinella al sole. Tutte le cose che risultano contrarie ai principi della chiesa sono bandite: pertanto il sesso prima del matrimonio e l’uso di contraccettivi sono assolutamente vietati. E non è un caso che le famiglie Amish siano molto numerose. Coloro che non rispettano le regole vanno incontro a punizioni severe oppure vengo bandite dalla comunità, perdendo ogni contatto con i loro familiari.

I bimbi sono mandati a scuola fino ai 13 anni, dove a insegnare loro sono di solito ragazze nubili promosse a questo ruolo dagli anziani e scelte dalla comunità in base a una riconosciuta, rigorosa e devota condotta morale. Per le ragazze non c’è possibilità di trovarsi un impiego o avere un’indipendenza economica: sono destinate a essere casalinghe. Per questo, poco più che bambine vengono educate al loro ruolo che non deve varcare i confini delle quattro mura di casa, dove sono chiamate a badare alla famiglia e occuparsi unicamente dei lavori domestici, pulire, cucinare, badare alla numerosa prole – si è calcolato che una famiglia media ha 7 figli – e ubbidire e servire il marito, su cui non hanno nessuna voce in capitolo. Non possono farsi belle: vietato truccarsi o depilarsi, e per farle abituare fin da piccole a non dare peso all’esteriorità, le lasciano giocare solo con bambole senza volto, e da grandi farsi immortalare in foto è vietato.

La comunità Amish è estremamente chiusa e i matrimoni avvengono spesso tra persone imparentate tra loro
La comunità Amish è estremamente chiusa e i matrimoni avvengono spesso tra persone imparentate tra loro

È il ragazzo Amish a scegliere la propria moglie, alle future spose non è concesso neppure sognare l’abito bianco per un giorno, quello tanto atteso in cui da figlie diventano mogli per diventare a loro volta madri. E così convolano a nozze indossando, davanti a tutta la comunità che fa da testimone, abiti semplicissimi, privi di ornamenti, che molto spesso cuciono da sole, in una festa senza fiori, senza torta e senza troppo clamore. Persino le fedi nunziali sono bandite, così come bracciali, orecchini e collane.

Nonostante quella degli Amish sia una comunità quasi impenetrabile, e nell’ambiente vige l’omertà, qualche tempo fa è venuto fuori in America, dalla testimonianza di alcune donne, lo scandalo di presunti abusi sessuali: le vittime in questo caso sono minacciate, colpevolizzate, considerate ‘responsabili’ dello stupro e costrette al silenzio, non avendo possibilità né mezzi per comunicare con l’esterno. Gli uomini che abusano di loro vengono invece sottoposti a punizioni lievi, – come quella che impone loro di non sedere con gli altri membri della comunità per alcune settimane – per poi venire perdonati e riabilitati. Dopo lo scandalo che ha sconvolto l’America si sono creati comitati nella comunità Amish col compito di denunciare violenze alle forze di polizia e alle autorità locali americane.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy

La lotta per i diritti delle donne in Occidente è passata per anni di battaglie di emancipazione, in cui le conquiste sono state tante e fondamentali: il diritto al voto, allo studio, all’aborto, al divorzio, all’uso di anticoncezionali. Battaglie che non sono ancora finite e che tenacemente proseguono per arrivare a colmare il gender gap. Esiste però un posto nel mondo dove queste libertà non sono mai arrivate, dove le varie tappe di queste fondamentali conquiste al femminile non hanno mai varcato le porte della comunità, delle case, delle famiglie. Dove le donne vivono come nel Settecento. È il caso delle numerose comunità di Amish presenti in vari Stati d’America, ancorate a usi e costumi della società preindustriale.

Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d'America nel Settecento
Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d'America nel Settecento

Nata in Svizzera nel Cinquecento, la comunità religiosa Amish si è trasferita in America dal Settecento per evitare le persecuzioni. Non deve trarre in inganno il paesaggio bucolico, lo spirito comunitario che li vede tutti uniti a matrimoni e funerali e in caso di bisogno: la loro vita scandita da lavoro, preghiera e famiglia è solo apparentemente semplice. Il paesaggio rurale placido costellato da fienili e grandi fattorie in legno è suggestivo, così come il loro fugace passaggio sui calessi d’epoca trainati da cavallo. Tutti vestono come nel Settecento, uomini, donne e bambini. Ma all’interno di questa comunità religiosa fondamentalista isolata dal mondo, tenacemente ancorata a tradizioni che nulla hanno a che vedere con la modernità, a pagare il prezzo più alto è appunto la popolazione femminile, sottoposta a regole rigide e inflessibili. Per le donne è proibito tagliarsi i capelli, che devono invece portare raccolti sempre in cuffie che coprono il capo: possono toglierle solo in rarissimi momenti, per esempio in casa, quando fanno il bucato ma a patto non siano viste da nessuno. I vestiti, che devono essere lunghi fino alle caviglie, non devono prevedere bottoni: per evitare tentazioni e per rendere difficile spogliarsi, gli abiti femminili sono costituiti da un pezzo unico con tanto di maniche lunghe, anche in estate: le maniche corte sono considerate osé, dunque ‘pericolose’.

Tante le restrizioni per le donne della comunità Amish
Tante le restrizioni per le donne della comunità Amish

Tecnologia e progresso sono banditi: vietato guardare la televisione o ascoltare musica. Le donne di casa sono costrette – in quasi tutte le congregazioni, tranne le più aperte che ammettono rarissime eccezioni - a lavare e pulire tutto a mano, senza l’ausilio di lavatrici o elettrodomestici di altro tipo. Persino l’elettricità non esiste, e per scaldare l’acqua per fare il bagno occorre mettere una bacinella al sole. Tutte le cose che risultano contrarie ai principi della chiesa sono bandite: pertanto il sesso prima del matrimonio e l’uso di contraccettivi sono assolutamente vietati. E non è un caso che le famiglie Amish siano molto numerose. Coloro che non rispettano le regole vanno incontro a punizioni severe oppure vengo bandite dalla comunità, perdendo ogni contatto con i loro familiari.

I bimbi sono mandati a scuola fino ai 13 anni, dove a insegnare loro sono di solito ragazze nubili promosse a questo ruolo dagli anziani e scelte dalla comunità in base a una riconosciuta, rigorosa e devota condotta morale. Per le ragazze non c’è possibilità di trovarsi un impiego o avere un’indipendenza economica: sono destinate a essere casalinghe. Per questo, poco più che bambine vengono educate al loro ruolo che non deve varcare i confini delle quattro mura di casa, dove sono chiamate a badare alla famiglia e occuparsi unicamente dei lavori domestici, pulire, cucinare, badare alla numerosa prole – si è calcolato che una famiglia media ha 7 figli – e ubbidire e servire il marito, su cui non hanno nessuna voce in capitolo. Non possono farsi belle: vietato truccarsi o depilarsi, e per farle abituare fin da piccole a non dare peso all’esteriorità, le lasciano giocare solo con bambole senza volto, e da grandi farsi immortalare in foto è vietato.

La comunità Amish è estremamente chiusa e i matrimoni avvengono spesso tra persone imparentate tra loro
La comunità Amish è estremamente chiusa e i matrimoni avvengono spesso tra persone imparentate tra loro

È il ragazzo Amish a scegliere la propria moglie, alle future spose non è concesso neppure sognare l’abito bianco per un giorno, quello tanto atteso in cui da figlie diventano mogli per diventare a loro volta madri. E così convolano a nozze indossando, davanti a tutta la comunità che fa da testimone, abiti semplicissimi, privi di ornamenti, che molto spesso cuciono da sole, in una festa senza fiori, senza torta e senza troppo clamore. Persino le fedi nunziali sono bandite, così come bracciali, orecchini e collane.

Nonostante quella degli Amish sia una comunità quasi impenetrabile, e nell’ambiente vige l’omertà, qualche tempo fa è venuto fuori in America, dalla testimonianza di alcune donne, lo scandalo di presunti abusi sessuali: le vittime in questo caso sono minacciate, colpevolizzate, considerate ‘responsabili’ dello stupro e costrette al silenzio, non avendo possibilità né mezzi per comunicare con l’esterno. Gli uomini che abusano di loro vengono invece sottoposti a punizioni lievi, - come quella che impone loro di non sedere con gli altri membri della comunità per alcune settimane – per poi venire perdonati e riabilitati. Dopo lo scandalo che ha sconvolto l’America si sono creati comitati nella comunità Amish col compito di denunciare violenze alle forze di polizia e alle autorità locali americane.

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