Per la prima volta nella storia del Brasile è nato il ministero per le Popolazioni indigene. Luiz Inácio Lula da Silva, che ha vinto le ultime elezioni presidenziali brasiliane superando al ballottaggio il presidente uscente Jair Bolsonaro, in queste ore ha ufficializzato i nomi dei ministri del suo futuro governo (il terzo) che ufficialmente entra in carica dal 1° gennaio 2023. E per la prima volta ha creato il ministero per le Popolazioni indigene: la ministra sarà l’attivista indigena Sônia Guajajara. Inoltre ha nominato la politica e ambientalista Marina Silva (64 anni) ministra per l’Ambiente, incarico che ha ricoperto dal 2003-2008 fino alle sue dimissioni a seguito di una disputa politica con Lula.
Sia Silva che Guajajara hanno una lunga carriera politica e provengono da famiglie originarie della foresta amazzonica. Il fatto che Lula le abbia scelte per ruoli così importanti è considerato un tentativo di rafforzare le attività per la tutela dell’ambiente e delle comunità indigene. Dopo la sua nomina, Silva ha ringraziato Lula e ha scritto su Twitter che il Brasile deve affrontare “la grande sfida di salvare e aggiornare l'agenda socio-ambientale perduta”. Guajajara, lei stessa indigena, ha detto di sentirsi “onorata e felice” dopo la sua nomina. Su Twitter parlando dell’incarico ha scritto: “più che una conquista personale, è una conquista collettiva dei popoli indigeni, un momento storico del principio di riparazione in Brasile. La creazione del Ministero è la conferma dell'impegno che Lula assume con noi”.
Molti ambientalisti e difensori delle popolazioni indigene e dei loro diritti alla terra hanno criticato le politiche dell’ex presidente Bolsonaro sulla base del fatto che "ha ridotto la protezione ambientale in Amazzonia e causato la distruzione ecologica”. Infatti, durante i quattro anni di governo di Bolsonaro il tasso di deforestazione dell’Amazzonia era aumentato del 60 per cento ed erano stati ridotti i diritti delle popolazioni indigene, permettendo lo sfruttamento commerciale delle loro terre. Sull’Amazzonia, lo stesso Lula durante la Cop27 in Egitto a novembre scorso, aveva detto che “non ci può essere sicurezza climatica per il mondo senza un'Amazzonia protetta” impegnandosi a salvaguardare la biomassa della foresta. Inoltre, Lula ha promesso di rafforzare gli organismi di ispezione e i sistemi di monitoraggio, nonché di reprimere i “crimini ambientali” e le “attività illegali” in Amazzonia, denunciando le attività minerarie, di disboscamento e agricole che, ha affermato, hanno influenzato in modo significativo il modo della vita delle popolazioni indigene nella regione amazzonica.Sinto muito honrada e feliz com a nomeação de Ministra. Mais do que uma conquista pessoal, esta é uma conquista coletiva dos povos indígenas, um momento histórico de princípio de reparação no Brasil. A criação do Ministério é a confirmação do compromisso que Lula assume com nós.
— Sonia Guajajara (@GuajajaraSonia) December 29, 2022