Scattano le multe per chi insulta o compie azioni discriminatorie verso lesbiche, gay, persone bisex e trans*. Una misura che era stata proposta durante la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, il 17 maggio scorso. Ora in otto città italiane le sanzioni da 500 euro per i colpevoli di questo tipo di gesti diventano realtà. Un primo passo concreto nel contrasto all'odio basato sull'orientamento o l'identità sessuale, mentre la politica nazionale latita nell'approvare una legge – il Ddl Zan che 'giace' nei cassetti del Senato – ad hoc.
Partito Gay Lgbt+: "Queste prime amministrazioni traino per le 'grandi'"
Il Partito Gay LGBT+, che aveva presentato la delibera, esulta. "Un passo importante, perché non si tratta di un'azione solo simbolica. Adesso c'è una conseguenza concreta per chi insulta e discrimina" spiega a Today.it il portavoce Fabrizio Marrazzo. "Il 28 giugno sono 53 anni dai moti di Stonewall che hanno dato vita alle manifestazioni dei Pride e proprio in questa giornata vogliamo ringraziare le prime amministrazioni che hanno approvato la nostra proposta", si legge nella nota sul sito del partito, dove il portavoce aggiunge di sperare che queste prime adesioni "facciano da traino per i Comuni più grandi e le Regioni. In particolare invitiamo tutti i neo sindaci ad approvarla. Anche Tommasi di Verona (neo sindaco uscito dall'ultima tornata elettorale, ndr), se vuole dare un segno di discontinuità con la precedente Giunta e con la Regione Veneto, che si sono distinti sino ad oggi per essere amministrazioni che non tutelano le persone LGBT+, neanche dopo un suicidio come ha fatto l'Assessora regionale di FDI dopo il suicidio della professoressa trans Cloe.".Otto su ottomila, ma qualcosa si muove
Sono otto, dunque, i comuni dove chi discrimina, con gesti o parole, le persone Lgbtq+ verrà multato con una sanzione da 500 euro. La proposta, però, è stata inviata a tutti le ottomila amministrazioni cittadine in Italia e a tutte le Regioni. "Oggi è in fase di analisi in 2000 Consigli – prosegue Marrazzo –. È stata approvata al Comune di Morterone (LC) dove siamo in maggioranza, Cancellara (PZ), Madonna del Sasso (VB), Ferla (SR), Castiglione Cosentino (CS), San Nicolò d'Arcidano (OR), Castelnuovo Cilento (SA), Oriolo (CS). In altre realtà è stata presa in carico. Invece, il sindaco De Caro di Bari e la giunta di Ravenna dicono di non averla approvata perché non applicabile, ma come detto siamo disponibili a fornirgli un parere legale per dimostrarne l'applicabilità, e se hanno a cuore i diritti LGBT+ la potranno approvare senza problemi", commenta il portavoce del Partito Gay Lgbt+La delibera: multe da 500 euro per chi discrimina le persone Lgbtq+
Ecco cosa prevede la proposta della delibera anti omobitransfobia che multerà chiunque discrimini a parole o con le azioni gay, lesbiche, bisex e trans*:- È fatto assoluto divieto, su tutto il territorio regionale/ comunale, ivi comprese piattaforme online e profili attinenti al territorio, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Fatto altresì divieto le azioni di istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
- è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi o azioni l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
- è istituita la Giornata contro l’omobitransfobia per il 17 maggio di ogni anno in occasione della Giornata Mondiale contro l’omobitransfobia. In occasione di tale giornata l’Ente si impegna alla realizzazione di iniziative di sensibilizzazione su tali temi in tutto il territorio di competenza. In caso di inosservanza dei divieti al punto 1 e 2 e salvo che il fatto non costituisca più grave reato, “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene, è punito , con l’ammenda di € 500,00”. I fondi recuperati con tale ammenda saranno utilizzati per la costituzione di un fondo di prevenzione contro l’omobitransfobia.