
L'evento "Il ruolo della donna nell’industria musicale”, tenutosi il 25 novembre nella cornice della Milano Music Week
Due borse di studio dal valore di 5400 euro ciascuna. È questo il risultato della collaborazione tra SAE Institute, network di formazione in ambito creative media, POCHE Cltv, collettivo di music producer italiane, e Equaly, community di cantautrici, interpreti, musiciste, producer, foniche e molto altro ancora, annunciato durante il corso "Il ruolo della donna nell’industria musicale", tenutosi il 25 novembre nella cornice della Milano Music Week e dedicato al tema delle disparità di genere nel music business.

"ll nostro collettivo esiste per supportare le produttrici musicali italiane non solo del presente ma anche del futuro": tutta la determinazione di Elasi, co-fondatrice di POCHE Cltv
Women in Music: il rapporto donna-uomo è 1 a 37
L'obiettivo dell'evento era mettere in risalto le ineguaglianze che interessano un settore tutt’oggi largamente composto da uomini. A conferma di ciò prendiamo in considerazione la ricerca esplorativa "Women in Music" (2021), di cui Alessandra Micalizzi, PhD, psicologa e internal lecturer di SAE, è responsabile: a livello internazionale, cita il report, solo in ambito produzione il rapporto donna-uomo è 1 a 37, mentre nell’autorialità, quindi nella scrittura di testi e musica, le donne sono poco più del 12%. Se prendiamo in considerazione soltanto l'Italia la situazione non migliora, anzi si complica: guardando alle incisioni complessive, rispetto al 2020, si contano circa il 92% di brani maschili contro l’8,15% di brani scritti da donne. Fanno eco a questi numeri la classifica di Billboard Italia che, tra le canzoni di successo tra il 2012 e il 2020 conta solo il 2,6% di produttrici, e quella di Spotify, secondo cui in Italia le musiciste sono il 14% del totale. Andando ad analizzare oltre 40 persone intervistate tra producer, professionisti e artisti, sono emersi alcuni stereotipi: la cristallizzazione dell’immagine della donna artista, che nell’immaginario comune risponde ad alcune caratteristiche e ruoli preimpostati, l’identificazione della donna come genere e non come progetto artistico, e l’assenza di un vero dibattito sul tema, ancora molto prematuro e informale in Italia. La responsabile del progetto, Alessandre Micalizzi, ha ripercorso l'inizio del progetto fino ai giorni nostri: "Women in Music è un progetto SAE che muove i primi passi in un periodo storico molto complesso come la pandemia. Siamo partiti con uno studio esplorativo che indagava il percepito e le esperienze delle donne che lavorano nell'industria musicale italiana e da quel primo segnale, al di sopra di ogni aspettativa, è nato un percorso composto da diverse tappe: la prima con la presentazione dei risultati e l'uscita del primo albo illustrato 'Viola può fare la musica' per bambini dedicato a temi di genere connessi al mondo della musica, la seconda con la tavola rotonda dedicata al tema, con esponenti dell'industria e del mondo accademico, e la presentazione del saggio ‘Women In Creative Industries’ e la terza, venerdì 25 novembre, per offrire ai giovani talenti che si riconoscono nel genere femminile l'opportunità di formarsi nella musica nella prima realtà accademica italiana che offre percorsi di questo tipo".
Josie del team di Equaly durante l'evento 'Il ruolo della donna nell’industria musicale'