Ritorna quest’anno
“Ci vediamo a casa”, l’iniziativa lanciata da
Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald insieme a MoVI (Movimento di Volontariato Italiano), pronta ad accogliere 13 volontari del Servizio civile universale. Studenti o lavoratori, con un’età compresa tra i 18 e i 28 anni compiuti, avranno infatti la possibilità di fare un’esperienza formativa presso le
Case Ronald McDonald e le
Ronald McDonald Family Room situate nelle città di Firenze, Bologna, Roma, Fiumicino, Alessandria, Brescia, Milano oltre che nella sede centrale di Assago. Il termine per inviare le candidature, inizialmente previsto per il 10 febbraio, è stato esteso fino al 20 febbraio 2023 alle ore 14.00. A raccontarci la sua esperienza è
Giulia Lopes, che dopo il Servizio civile nella struttura di Firenze è stata assunta come operatrice presso Case Ronald.
Giulia Lopes, dopo il Servizio civile è stata assunta come operatrice presso Case Ronald
Giulia, come ha conosciuto Fondazione e cosa l’ha portata a fare questa scelta? "Adesso ho 28 anni, quando ho iniziato ne avevo 26. Vengo da Palermo e mi trovavo a Firenze per motivi di studio. Ho scoperto la Fondazione per caso. Prima di impegnarmi nel
Servizio civile facevo volontariato presso l’
ospedale pediatrico Meyer di Firenze, nei reparti di neurochirurgia e oncoematologia, e sono sempre stata interessata alla psichiatria, avendo studiato psicologia. Frequentando i reparti, mi capitava di sentire di persone che venivano accolte in diverse strutture. Avendo intenzione di fare Servizio Civile ho fatto una ricerca, ho scoperto Casa Ronald che ha colpito la mia attenzione e ho fatto la domanda. Ho iniziato a maggio del 2021".
Cosa significa essere una volontaria del Servizio civile presso Casa Ronald Firenze? E di cosa si è occupata giornalmente? "All’interno di Casa Ronald mi sono occupata principalmente di accoglienza, anche in termini pratici, organizzativi e logistici. A parte l’accoglienza che si fa
quando arriva una famiglia, c’è tanto lavoro dietro, come l’organizzazione di eventi, gli
aiuti in raccolta fondi, la gestione di una grande casa. Tutto quello che ho fatto è sempre stato finalizzato a rendere più accogliente possibile questo luogo per i nostri ospiti, adulti e bambini".
Consiglierebbe questa scelta ai suoi coetanei? "Assolutamente sì. A me ha dato l’opportunità di crescere sia da un punto di vista personale ma anche professionale. Sono stata fortunata a trovare un progetto compatibile con le mie attitudini".
C’è qualche episodio che le è rimasto impresso di questa esperienza? "Sono tanti, ma racconto sempre quello di una domenica in cui tante famiglie diverse si sono ritrovate fuori nel giardino a giocare, e sembravano appartenere ad un’unica famiglia”.
Cosa le lascia questa esperienza? "Ho avuto modo di accrescere le mie competenze che avevo acquisito nel corso dei miei studi, ma ne ho sviluppate anche delle altre. Dal punto di vista professionale questa esperienza mi ha aiutato a crescere molto, dandomi l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro. E mi ha arricchito tanto conoscere le storie di tante persone”.
Progetti futuri? "A me interesserebbe continuare nella mia professione di
psicologa e psicoterapeuta; qui, anche se non faccio la psicologa, ho modo di entrare in contatto con cose che mi interessano come l’ascoltare una famiglia, esserci per loro, 'battermi' per far sì che tutto sia più accogliente possibile. Mi piacerebbe percorrere entrambe le strade fino a quando sarà possibile”.
Paola Bianco, l’House Manager di Casa Ronald McDonald Firenze
Paola Bianco, l’House Manager di Casa Ronald McDonald Firenze
Paola, come ci si può candidare per aderire alla nuova edizione del progetto “Ci vediamo a casa”? "Per candidarsi bisogna avere tra i 18 e i 28 anni. Questa è un’esperienza che può cambiare la vita di tanti giovani, che possono mettersi a disposizione di una realtà diversa rispetto quelle che conoscono abitualmente. Permette loro di capirsi di più e capire il mondo che li circonda. A Firenze ci sono due strutture della Fondazione, la Casa Ronald che collabora con il
Meyer e la nuova nata, la Family Room all’interno di
Careggi; dunque, a Firenze sono 3 i posti disponibili per i volontari del Servizio Civile".
Cosa serve per partecipare e cosa si portano a casa i giovani? "Serve certamente
capacità di ascolto, empatia e voglia di mettersi in discussione e in azione. Dopo un’esperienza di questo tipo, ti porti a casa un bagaglio di esperienze e anche un primo approccio al mondo del lavoro. Alcuni possono voler sviluppare le loro competenze nel mondo del terzo settore piuttosto che in altre realtà, ma è comunque un’esperienza arricchente".
Qual è il valore aggiunto del Servizio Civile per questa struttura? "Per noi il Sevizio Civile è una grandissima risorsa. I volontari nei primi mesi vengono formati, e pur rimando sempre affiancati dal personale, dopo il periodo di formazione diventano a tutti gli effetti parte del team. Ci aiutano in tutto, a 360°, nel prenderci cura delle nostre famiglie e della nostra casa. Ognuno di loro porta la propria individualità e questo si inserisce perfettamente nella nostra realtà, che esalta l’unicità di ognuno per dare valore a ciascuna delle nostre attività quotidiane. Giulia, ad esempio, ha dimostrato sin da subito un’attitudine verso le famiglie ed è per questo che dall’inizio si è dedicata a loro, implementando tutti quei servizi e quelle ‘coccole’ che mettiamo a disposizione dei genitori per farli sentire a casa".
Il bilancio di questi anni di Servizio Civile? "Questo è il terzo anno e il bilancio è molto positivo, è andato al di là di ogni nostra aspettativa. I ragazzi fanno 25 ore a settimana, tutti i giorni sono qui insieme noi: sono informati su tutto, sono una risorsa ed un’occasione unica, sia per noi che per le stesse famiglie che ospitiamo tutti i giorni, per avere un sostegno".
Come si trovano con i volontari gli ospiti delle vostre strutture? "Le famiglie sono positivamente coinvolte da questi volontari, che diventano parte della grande famiglia di Casa Ronald. Tutti noi siamo il punto di riferimento degli ospiti, e i giovani volontari del Servizio Civile rappresentano per le famiglie un valore aggiunto. Infatti, quando Giulia stava terminando il suo percorso e le famiglie sono venute a saperlo, erano tutte dispiaciute, ma noi l’abbiamo assunta".
Alcuni ospiti e volontari di Casa Ronald Firenze
Servizio civile: 13 posti disponibili
Per
12 mesi, i giovani – che possono presentare la loro
candidatura entro il 20 febbraio ore 14 – potranno prendersi cura delle
famiglie ospitate presso le strutture che sorgono vicino o all’interno degli ospedali pediatrici italiani, conoscere da vicino i progetti della Fondazione e supportare le persone più fragili collaborando concretamente con lo staff per la gestione delle attività quotidiane. I posti disponibili sono
2 presso la Casa Ronald McDonald Firenze e
1 presso la Ronald McDonald Family Room Firenze - situata all’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi – per un totale di
13 a livello nazionale, dei quali: 2 presso Casa Ronald McDonald Firenze (Via Taddeo Alderotti 95, 50139 Firenze); 1 presso Ronald McDonald Family Room Firenze (c/o Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Largo Giovanni Alessandro Brambilla, 3, 50134 Firenze); 2 presso Casa Ronald di Brescia (Via Valbarbisona 9, 25123 Brescia); 2 presso Casa Ronald McDonald Roma Bellosguardo (Via degli Aldobrandeschi 3, 00163 Roma); 2 presso Casa Ronald McDonald Palidoro (Via della Torre di Palidoro, 00050 Fiumicino (Roma); 1 presso Ronald McDonald Family Room Bologna (c/o Policlinico S. Orsola-Malpighi, Via Pietro Albertoni 15, 40138 Bologna); 1 presso Ronald McDonald Family Room Alessandria (c/o Presidio Pediatrico Cesare Arrigo, Spalto Marengo 46, 15121 Alessandria); 1 presso Ronald McDonald Family Room Milano (c/o ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Piazza dell'Ospedale Maggiore, 3, 20162 Milano); 1 presso la sede centrale di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald (Via del Bosco Rinnovato, 6, 20057 Assago MI).
Come iscriversi al bando
Iscriversi al Bando è semplice: basta collegarsi al sito Servizio Civile - Domande Online - Domanda On Line, essere in possesso di Spid e inserire nel motore di ricerca o il nome del progetto “Ci vediamo a casa” o il nome dell’ente “Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald”. Candidarsi a un’esperienza di questo tipo significa non solo
condividere i valori che stanno a cuore a Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald ma anche
mettersi a disposizione delle persone più fragili della comunità, investendo sulla propria crescita professionale e personale.
La Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald ha come obiettivo trovare e sostenere progetti che contribuiscono a migliorare in modo diretto la salute e il benessere dei bambini e delle loro famiglie
Il progetto “Ci vediamo a casa”
Sul progetto “Ci vediamo a casa”, Caterina Brambilla, direttore Risorse Umane della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia ETS, spiega: “Far parte di Fondazione per L’Infanzia Ronald McDonald Italia
è come entrare in una grande famiglia, unita dalla voglia di sostenere le persone che si trovano in un momento difficile. La nostra mission è infatti quella di dare
ospitalità alle famiglie e ai bambini che per lunghi periodi devono allontanarsi dalla propria dimora per curarsi e, in questo scenario, i volontari in Servizio Civile Universale ci aiutano a portarla avanti con azioni concrete: ascoltando le famiglie e prendendosi cura dei loro bisogni, giocando con i più piccoli, aiutando i bambini in età scolare a fare i compiti, supportando lo staff nelle attività quotidiane di gestione della struttura, coordinando i volontari della struttura, collaborando nella piccola manutenzione della struttura, partecipando attivamente ai progetti di inclusione e di espansione di Fondazione. Chi sceglie di aderire all’iniziativa 'Ci vediamo a casa' – lanciata insieme a Movi (Movimento di Volontariato Italiano) - e di candidarsi per essere tra i 13 giovani volontari del Servizio Civile, si porta a casa una
crescita professionale e personale poiché questa è un’esperienza che favorisce la conoscenza e la partecipazione concreta alla vita del proprio territorio. I giovani hanno l’opportunità di misurarsi con le proprie aspettative e fare
scelte significative per il proprio futuro, di stimolare le capacità di relazione umane, accrescendole. Nelle nostre strutture, i volontari portano la loro capacità di ascolto e empatia, voglia di mettersi in gioco e tanta energia; al termine dei 12 mesi, avranno sviluppano una preziosa e ineguagliabile
esperienza di vita che si traduce nel saper interloquire con ospedali, nel saper affrontare situazioni delicate di relazione con famiglie fragili, nel saper lavorare in squadra e in un contesto strutturato”.
La Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald Italia
La
Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald Italia Ets è
un'organizzazione non profit, nata nel 1974 negli Stati Uniti e nel 1999 in Italia, con l'obiettivo di creare, trovare e sostenere progetti che contribuiscono a migliorare in modo diretto la salute e il benessere dei bambini e delle loro famiglie. Un bambino gravemente malato deve spesso curarsi lontano dalla sua città. Fondazione Ronald si propone di costruire, acquistare o gestire
Case Ronald ubicate nelle adiacenze di strutture ospedaliere e Ronald McDonald
Family Room, situate direttamente all’interno dei reparti pediatrici, per offrire ospitalità e assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o terapia ospedaliera. Fondazione Ronald tiene la famiglia vicina quando la cura è lontana, perché stare insieme migliora il loro benessere. Attraverso i suoi
programmi - Casa Ronald e Family Room - non solo consente l’accesso a cure d’eccellenza, ma
supporta le famiglie, permette loro di essere attivamente coinvolte nella cura dei propri figli e favorisce l’implementazione del modello di cura Family Centered Care.
Oggi in Italia le Case sono 4: due a Roma, una a Brescia e una a Firenze, cui si aggiungono
4 Family Room, una all’interno dell’Ospedale Niguarda di Milano, una all’interno dell’Ospedale S. Orsola di Bologna, una all’interno dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo di Alessandria e una all’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze. Dal 1999 ad oggi, nel corso della sua attività in Italia, Fondazione ha supportato più di 48.000 bambini e famiglie, offrendo oltre 250.000 pernottamenti.