Con_tatto: a scuola non c'è posto per violenza, bullismo e omotransfobia

Uno sportello di supporto online tra pari ideato dalle studentesse e gli studenti dell’IS Cine TV Rossellini di Roma nell'ambito di Youth 4 Love 2

di MARIANNA GRAZI
15 aprile 2023
Youth 4 Love 2

Youth 4 Love 2

"Con_tatto", un titolo che ha una doppia valenza: richiama l'importanza dell'attenzione reciproca e, allo stesso tempo, la necessità di adottare un approccio gentile, privo di pregiudizi, rispettoso. Si tratta di uno sportello online di supporto tra pari e tra pari non c'è discriminazione. Le studentesse e gli studenti dell’IS Cine TV Rossellini di Roma hanno realizzato infatti un laboratorio di comunità, scegliendo di incentrare il proprio lavoro sulla promozione del benessere e della salute psicologica a scuola. Il gruppo di adolescenti ha coinvolto le istituzioni locali, Scosse, la Casa Internazionale delle Donne e diverse associazioni del territorio, come il Cav di Asl Roma3 e DiGay project e il progetto è già attivo su Instagram. L'obiettivo è quello di fornire ascolto e primo supporto da studenti per studenti che vivono violenze, discriminazioni e forme di bullismo.

Youth4Love 2.0

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Il progetto Youth 4 Love 2 ha ancora l’obiettivo di prevenire, rilevare e affrontare la violenza tra gli e le adolescenti in ambito scolastico (@Carlotta Leone)

Il laboratorio di comunità online nasce come risposta concreta al progetto Youth4Love 2, che a sua volta è parte di un programma quadriennale italiano e europeo, realizzato nel nostro Paese da ActionAid e Afol Metropolitana. L'iniziativa ha l’obiettivo di prevenire, rilevare e affrontare la violenza tra gli e le adolescenti (14-18 anni) in 5 comunità locali di 4 Paesi (Italia, Belgio, Grecia, Romania), promuovendo l’adozione di comportamenti positivi e coinvolgendo i giovani, le famiglie, i e le professioniste dell’istruzione e i membri della comunità. Il progetto è la continuazione del precedente, realizzato tra il 2019 e il 2021, sviluppato con un focus sulla prevenzione e gestione della violenza di genere, soprattutto in ambito scolastico. Tra le scuole italiane protagoniste dell’ultima edizione ci sono l’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini di Roma, il Centro di Formazione Professionale Paullo e l’istituto Oriani Mazzini di Milano. Youth For Love però è attivo anche in altre 15 scuole tra Milano, Roma, Agrigento, Palermo, Siracusa e Reggio Calabria.

Enea: "Un luogo dove condividere e fare gruppo"

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Enea, tra i ragazzi e ragazze del Cine Tv Rossellini che hanno aperto lo sportello di supporto psicologico per i più giovani

"La violenza a scuola spesso viene sottovalutata dagli adulti. Quindi vogliamo prendere in mano noi la cosa" dice Enea, uno dei ragazzi coinvolto nel progetto. "Secondo me creando un gruppo se ne parla di più e si riesce a comunicare agli adulti che non devono sottovalutare il problema". "Lo sportello è stato creato per situazioni in cui l'ascolto da parte degli adulti manca, un luogo dove condividere esperienze e fare gruppo intorno a chi sta vivendo atti di bullismo o è in situazioni di fragilità. Abbiamo creato un gruppo sui social e lo usiamo come veicolo di ascolto e condivisione. Con Youth4Love abbiamo imparato a non giudicare subito, essere più consapevoli di ciò che si dice", conclude.

"Educa al trattamento nei confronti delle persone"

Daniele, altro adolescente coinvolto, parla del progetto Youth4Love come qualcosa che gli ha dato tanto: "Un'educazione al pensiero, al trattamento nei confronti delle persone. E ho incontrato persone fantastiche: sia con i partecipanti degli altri paesi europei sia nella mia stessa scuola. Nella mia vecchia scuola ho sofferto di bullismo e omofobia. Ho cambiato scuola e al Rossellini invece ho trovato pace e amicizia. L’efficacia di Youth4Love siamo noi: siamo diventati più coscienti di chi siamo, come vogliamo relazionarci con gli altri, abbiamo imparato il valore della gentilezza, del rispetto e della pazienza dell’ascolto.
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Daniele partecipa al laboratorio di comunità dell'IS Cine Tv Rossellini di Roma

Lo sportello è stato un colpo di fulmine: siamo partiti dalle difficoltà che noi per primi abbiamo affrontato iniziando il liceo - dichiara -. Ci siamo messi nei panni di chi sta iniziando: ci rivolgiamo soprattutto ai ragazzi e ragazze che si affacciano a una socialità nuova. Magari entri in una scuola, non è detto che tu venga da un contesto familiare che ti porta a socializzare facilmente e vieni emarginato. Rischi di non vedere più la scuola come l’esperienza formativa che ti fa crescere ed è piena di relazioni sociali che dovrebbe essere. Con lo sportello vogliamo unirci per non lasciare nessuno da solo: è l’inclusione di tutti e tutte".

Aslan: "Al Rossellini ho fatto coming out"

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Aslan, ragazzo trans, ha fatto coming out dopo essersi trasferito alla scuola Rossellini

"Ho fatto due anni di linguistico. Come ragazzo trans vivevo episodi di bullismo e, in seconda, mi sono fatto bocciare per poter cambiare scuola", racconta Aslan, che al Rossellini ha trovato invece una comunità capace di accoglierlo e integrarlo. "Mi sono subito trovato molto bene con la classe, durante uno dei primi incontri con Youth4Love si parlava in classe di identità di genere e ho colto il momento per fare coming out". "Il progetto mi ha dato la forza di dirlo davanti a tutti e aprirmi. La realizzazione della mostra fotografica, spiegarla davanti ad altre persone mi ha fatto sentire parte di qualcosa e avermi dato la possibilità di dar voce alla mia storia", aggiunge "Devo ringraziare il progetto e anche me stesso per aver trovato il coraggio di partecipare. Sono molto timido, ma ho sentito che dovevo farlo: se io parlo e qualcun altro ascolta e ci si può esprimere senza giudizio forse riusciamo a combattere le discriminazioni".

Daniela: "Sensibilizziamo i giovani ma anche gli adulti"

C'è anche Daniela tra le studentesse coinvolte nel laboratorio di comunità: "Mi ricordo un episodio successo a scuola. Era stato creato un account spot su Instagram dove venivano presi in giro alcuni compagni e compagne, in particolare una – ricorda –. La scuola avrebbe dovuto intervenire ma non ci hanno più detto nulla, sembra che non abbiano fatto lo sforzo di cercare di capire chi è stato".
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Daniela denuncia: "C'è la sensazione di non poterci fidare delle persone a scuola"

"L’account è stato chiuso ma ci è rimasta la sensazione di non poterci fidare delle persone a scuola – aggiunge amareggiata la giovane –. Noi non sapevamo cosa fare, ci siamo limitati a confortare chi era stato colpito. Anche se non riuscivo davvero a capire cosa provava abbiamo cercato di starle vicino". E se succedesse a lei? "Mi sentirei con tutto il peso del mondo sulle spalle: non saprei che fare, a chi rivolgermi, non so neanche se troverei lo stimolo per chiedere aiuto – ammette –. Con Youth4Love si è vista una crescita personale ma anche come classe, c’è più consapevolezza ma soprattutto ci ha stimolati ad agire". "Stiamo riaprendo il collettivo, vogliamo mettere le tampon box nei bagni. Insomma, a scuola stiamo provando a raggiungere un po’ di obiettivi di sensibilizzazione, e non solo verso gli studenti ma anche verso gli adulti. Dobbiamo fargli capire che il tema non è da sottovalutare".

Violenza tra adolescenti: troppo spesso a scuola non ci si sente sicuri

Ma perché servono ancora progetti di studenti dei più giovani colleghi? Perché anche a scuola ci sono troppi luoghi non ritenuti sicuri, come corridoi e cortili, bagni (34%) e aule (32%), dove non è raro subire violenze o altre forme di discriminazione.
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Alcune studentesse realizzano una "Tampon Box" nel corso del workshop organizzato nell'ambito del progetto Youth 4 Love 2 (@Carlotta Leone)

Dati che emergono dalle ricerche di Youth for Love 2, il programma europeo di ActionAid e Afol Metropolitana, che ha effettuato all'interno delle strutture scolastiche. Ma anche fuori: persino il tragitto casa/scuola è spesso pericoloso (43%). Le molestie tra adolescenti, di solito, avvengono principalmente da parte di un gruppo verso un singolo (80%). Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza psicologica, che si esprime con commenti sulle caratteristiche fisiche, sulla provenienza, sull’orientamento sessuale. A crescere è anche il cyberbullismo, che fatica però ad essere riconosciuto perché percepito come una realtà parallela.

I dati in Italia

In Italia il problema della (scarsa) sicurezza scolastica è un fenomeno che vede 1 studente adolescente su 5 vittima di bullismo (22,3%) oppure che ha preso attivamente parte a episodi di violenza verso un compagno o una compagna (18,2%). Sono i numeri per l’anno scolastico 2021-2022 della piattaforma 'Elisa', strumento del Ministero dell'Istruzione e del Merito per monitorare bullismo e cyberbullismo nelle scuole. Più bassa, invece, la quota di studenti che ha subito episodi online di violenza (8,4%). Ma si tratta di qualcosa che è veramente difficile da monitorare e quantificare attraverso numeri ufficiali; infatti, i giovani si trovano ad affrontare esperienze diverse, a seconda del loro sesso e orientamento sessuale, della loro identità di genere, della loro origine e del contesto socioeconomico e del loro stato di salute. Le ragazze hanno maggiori probabilità di subire bullismo psicologico, cyber-bullismo, violenza sessuale e molestie. I maschi, invece, spesso subiscono punizioni corporali. La maggior parte degli studenti appartenenti alla comunità Lgbt riferisce poi di aver subito abusi di vario genere. Purtroppo, ancora oggi, sono proprio le persone percepite come 'non rientranti nelle norme di genere tradizionali' ad essere le più a rischio di discriminazione e molestie.