Aleandro Baldi: "La cecità è nata con me ma non l'ho coltivata. La musica sì, con impegno e dedizione"

Vincitore di due Sanremo e oggi anche insegnante, il cantautore fiorentino il 5 gennaio su RaiUno presenta la nuova canzone "Non mi serve niente"

di BARBARA BERTI
4 gennaio 2023

Il cantautore Aleandro Baldi

Il 4 gennaio si celebra la Giornata mondiale dell’alfabeto Braille, nota anche come Giornata internazionale dell’alfabeto Braille e World Braille Day. Un sistema di scrittura e lettura per non vedenti, un codice che è stato realizzato da Louis Braille – nato proprio il 4 gennaio 1809 - nella prima metà del XIX secolo. Il sistema è basato sulla combinazione di sei punti in rilievo percepibili al tatto: molteplici possibili combinazioni, che possono corrispondere a lettere dell’alfabeto, numeri, segni di interpunzione, simboli matematici, informatici, musicali e chimici. In base agli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo ci sono almeno 2,2 miliardi di persone con un disturbo della vista, ipovedenti o affette da cecità completa. In Italia, Italia ci sono circa 360.000 ciechi e oltre 1,5 milioni di ipovedenti; di questi ultimi oltre il 60% ha un'età superiore a 50 anni. Sia la condizione di cieco sia di ipovedente sono delle disabilità visive che hanno ripercussioni sulla capacità di compiere azioni e attività in modo autonomo. C’è, però, chi ha sempre “guardato oltre” nonostante sia nato senza vedere.
Aleandro Baldi nel 1993 a Reggio Emilia

Aleandro Baldi nel 1993 a Reggio Emilia

E’ il caso di Aleandro Baldi (63 anni) cantautore di successo nato a Greve in Chianti (in provincia di Firenze), dove tutt’ora vive. Diplomato nel 2010 in chitarra classica, è stato scoperto da Giancarlo Bigazzi negli anni Ottanta. E’ arrivato al successo nel 1992 vincendo, nella categoria Nuove Proposte, il Festival di Sanremo con la sua Non Amarmi, in coppia con Francesca Alotta. La canzone è stata poi tradotta in spagnolo e cantata da Jennifer Lopez e Marc Anthony. Nel 1994 vince ancora il Festival di Sanremo con Passerà, questa volta nella categoria Campioni. L’artista il 5 gennaio sarà ospite del programma Rai Oggi è un altro giorno di Serena Bortone dove presenterà il nuovo brano dal titolo Non mi serve niente.
Aleandro Baldi a Los Angeles nel 1990

Aleandro Baldi a Los Angeles nel 1990

Aleandro, inizia il 2023 con una bella novità? “Sì, Non mi serve a niente anticipa un album in uscita. E’ un brano che parla della semplicità dei sentimenti e dell’essere. Racconta quello che abbiamo dentro di noi e nasce proprio dalla ricerca della semplicità che mi caratterizza”. Cosa è per lei la semplicità? “Riuscire a fare le cose senza ritocchi, così come vengono. E questo vale nella musica e in tutti gli altri ambiti della vita”. Ma la cecità non è un ostacolo? “Non per me. La cecità è nata con me ma non l’ho coltivata: ho sempre pensato di non essere cieco, almeno di mente. Infatti sono estremamente curioso, dinamico e non mi piace piangermi addosso. Invece della cecità ho coltivato la musica, la mia grande passione”. Come è arrivato alla musica? “No, è la musica che è arrivata a me. Mi sono appassionato fin da bambino e piano piano ho iniziato a studiare, a impegnarmi seriamente. E tutt’ora continuo a farlo perché, come si dice, gli esami non finiscono mai. E, infatti, mi sono diplomato in chitarra da ‘grande’, nel 2010”. Cosa rappresenta per lei la musica? “E’ il mio modo di esprimermi”. Che musica ascolta? “Tutta la bella musica. Per esempio il nuovo album di Francesco Guccini, Canzoni da intorto. Lo trovo molto originale e musicale”. Tra gli artisti di nuova generazione, chi le piace? “Ci sono tanti rapper interessanti, ma quel genere non è tra i miei preferiti: fare rapper è un po’ come giocare a calcio con le mani”.
Il cantautore Aleandro Baldi

Il cantautore Aleandro Baldi

Che ricordi custodisce di Sanremo? “Alcuni belli e altri meno belli. Ovviamente tra i primi ci metto le vittorie. Mi ricordo una partecipazione, non andò proprio bene, ma l’affetto e la vicinanza di un’amica mi fecero capire il valore della vera amicizia”. Tornerebbe sul palco dell’Ariston? “Ora non è tra le mie priorità ma se mi chiamano ci vado: quel palco è una vetrina importante per proporsi e proporre le proprie canzoni. Oggi, comunque, mi interessa solo fare musica e la musica non ha tempo o luogo”. Oltre a farla la insegna anche… “Sì, grazie a un progetto del Comune di Greve in Chianti, insegno ai bambini delle scuole elementari. Per me è un grande privilegio. Il mio obiettivo è farsì che la musica entri dentro all'anima e diventai parte delle persone, anche a chi non per forza farà il cantante o il musicista da grande. La musica, poi, è un tramite per tirare fuori emozioni e rafforzare i rapporti umani. Io lo vedo con questi ragazzini che durante le nostre lezioni riescono a confidarsi molto più che con gli insegnanti”. Qualche anticipazione sull’album? “Sarà diverso rispetto al passato, non 12 canzoni ma sette tracce tra cui una riedizione di Non amarmi cantata dal trio tutto al femminile La Dolce Vita, Giada Mercandelli, Martina Barani e Jade Tripaldi. Tra le altre canzoni, ci sono Il tuo nonno, un messaggio universale ai nipoti, e Zi’ Nicola, ispirata a un animatore di nome Nicola che lavora nelle case di riposo”.