Dopo quasi un anno dal femminicidio, Filippo Turetta, ha testimoniato in aula il 25 ottobre scorso. Di fronte alla corte d’Assise di Venezia ha ammesso la premeditazione: "Il piano era di rapirla, stare con lei quella sera, farle dal male e toglierle la vita. Ero confuso, volevo ancora stare con lei" ha detto ricordando gli ultimi istanti nella zona industriale di Fossò, dove Giulia è stata ammazzata con 75 coltellate.
Pantaloni neri e felpa grigia con cappuccio. Per la prima volta da quella notte, Turetta ha rivisto Giulio Cecchettin. Sarà un processo lampo. Tutto è stato chiaro fin da subito, unico nodo da sciogliere era la premeditazione. La prossima udienza si terrà il 25 e 26 novembre, mentre la sentenza è prevista il 3 dicembre.