Tra magia e meraviglia, il Natale degli anziani di tutta Italia si accende di emozione e si riscalda grazie al calore del piccolo esercito dei “Nipoti di Babbo Natale”. Ma, per raccontare a dovere una storia che fa davvero bene al cuore, è giusto cominciare dal principio. Conosciamo tutti la situazione degli anziani che, per ragioni di salute o perché sono rimasti soli al mondo, vivono la loro esistenza nelle case di riposo presenti sull'intero territorio nazionale, meglio note con il nome di RSA (Residenze sanitarie assistenziali). Qui, le persone “diversamente giovani” hanno la possibilità di condividere la quotidianità e ricevere ogni giorno assistenza e cure dal personale sanitario e dagli operatori sociali. Alcuni di loro hanno una condizione di salute che non gli permetterebbe di tornare a casa e vivere in autonomia o con il solo aiuto dei propri cari.
Altri sono rimasti soli, sopravvissuti a tutte le persone che nella loro vita hanno significato qualcosa. Per molti di loro, dunque, il Natale potrebbe avere un sapore amaro, nostalgico, malinconico, o comunque potrebbe non essere atteso con la gioia e la trepidazione che normalmente invece provano tutti quanti. Ecco perché l'Associazione “Un Sorriso In Più”, dal 2004 impegnata nella mission di stare accanto agli anziani di tutta Italia, ha avuto un'idea geniale che si chiama “Nipoti di Babbo Natale” e che prevede, con la stretta collaborazione degli operatori sociali delle RSA nazionali, la raccolta dei desideri di ciascun anziano, l'inserimento della “lettera a Babbo Natale” digitale in un apposito data base, e la possibilità da parte di chiunque abbia voglia di fare un gesto gentile di realizzare il desiderio espresso e trasformarsi nel “nipote” acquisito di una persona anziana della propria città, oppure che si trova dall'altra parte dello Stivale. "In realtà - spiega a Luce! Laura Bricola, una delle referenti dell'associazione - il nostro progetto si è ispirato ad un'iniziativa nata in Repubblica Ceca nel 2017, che era riuscita a realizzare ben 14.000 desideri di anziani. Così nel 2018 siamo partiti anche noi, e da allora ogni anno è stato un crescendo di adesioni da parte delle RSA di tutta Italia, ma anche da parte dei 'nipoti' che, su tutto il territorio nazionale, si sono mobilitati perché i desideri dei nonni italiani diventassero realtà". Fino ad oggi 17.000 sogni si sono avverati e le case di riposo che partecipano con entusiasmo all'iniziativa sono aumentate fino a diventare 324 case nella sola edizione del 2021.
"Sono da sempre un grande appassionato di calcio – scriveva per esempio il signor Edgardo, di 89 anni -. In gioventù ho giocato per molti anni in Svizzera ed ero pure bravo. Per Natale vorrei ricevere, se non è chiedere troppo, l'abbonamento a Tutto sport, così da essere sempre aggiornato sulle varie news sportive, in particolare quelle riguardanti la mia amata Juventus." “Buongiorno, sono Silvana – sono le parole di una signora di 83 anni-. Questo purtroppo sarà il primo Natale senza il mio adorato marito e mi piacerebbe poter attaccare in camera mia, vicino alla sua foto, una bella ghirlanda natalizia, che dia luce a tutta la stanza. Vi ringrazio infinitamente!”. E ancora, per fare giusto qualche esempio, il desiderio di Maria - 101 anni - è questo: “Sono un'amante dei fiori, ne ho sempre avuti tanti in casa ed ora che mi trovo in struttura mi piacerebbe tenere una piantina sul comodino della mia stanza per ricordare il tempo passato sentendone il profumo."
Signora Bricola, il vostro sembra essere davvero un progetto capace di regalare emozioni forti, sia per chi esprime il desiderio, sia per chi lo realizza. Ci spiega qualcosa in più su come funziona? "Abbiamo attivato una piattaforma sul sito www.nipotidibabbonatale.it nella quale ciascuna residenza per anziani può inserire i desideri dei propri ospiti. A partire da ottobre di ogni anno, le persone anziane possono raccontare la propria storia ed esprimere un desiderio. È un momento di grande importanza per loro, soprattutto in prossimità di una festa speciale come il Natale, che dovrebbe essere gioiosa per tutti. Attraverso questo progetto si sentono considerati, ascoltati, perché anche un desiderio piccolo rappresenta qualcosa di prezioso, qualcosa che quasi sempre ha una storia alle spalle e che, come una specie di magia, qualcuno nel mondo avrà interesse ad ascoltare e a realizzare. È bellissimo vedere gli occhi di una persona brillare di meraviglia e di felicità, quando vede il proprio sogno avverato". Chi volesse realizzare il desiderio di un anziano cosa dovrebbe fare? "Basterà collegarsi al nostro sito. I desideri espressi sono visibili online, nell'apposita sezione 'desideri' che ospita il nome della persona anziana, la sua età, il luogo in cui risiede, e la descrizione del suo desiderio. Faccio un esempio: un anziano desidera vedere pubblicata la storia della propria vita in un libro e chiede se ci sia un nipote disposto a stamparne qualche copia da distribuire ai suoi familiari. Chiunque può scegliere di regalare un sogno come questo cliccando sul desiderio e lasciando i propri recapiti; in breve tempo un referente della casa di riposo si metterà in contatto con il nipote stesso per concordare le modalità di realizzazione del desiderio".
Qualche esempio di desiderio espresso? "Ce ne sono molti. Qualcuno chiede cose piccole e semplici come un paio di pantofole nuove, un profumo, un maglione caldo. Qualcun altro chiede di passare una giornata insieme o andare a mangiare una pizza. Qualsiasi sia il desiderio, la mediazione tra l'anziano e il nipote avviene per opera degli educatori della casa di riposo. Quando è possibile, il nipote di Babbo Natale porta il proprio regalo di persona, in modo che possa nascere un'amicizia. Altrimenti il pacco viene spedito: in questo caso, se possibile, viene organizzata una video chiamata durante la quale i due si possono comunque incontrare. Ecco dunque che gli educatori finiscono col prendersi cura sia degli anziani che dei nipoti e, devo dire, più i nipoti si sentono coinvolti più si crea quel legame intenso che permette ad un anziano di percepire il calore di una famiglia allargata. Talvolta si scrivono, si telefonano, si scambiano regali”. Si tratta sempre di anziani soli al mondo? "In realtà no. La percentuale di anziani soli che hanno una rete familiare e amicale fragile è bassa. La maggior parte ha condizioni di salute tali che purtroppo non permettono loro di rimanere soli in casa, e a volte vivere con una badante, uno sconosciuto nella propria casa, che magari non comprende il loro dialetto, non li fa sentire a loro agio. In questo senso ci tengo a sottolineare che le RSA non sono luoghi di tristezza e di abbandono, ma ambienti vitali in cui gli operatori portano tanto affetto, dedizione e attenzione, e in cui gli anziani hanno comunque la possibilità di socializzare, di stare bene e realizzare il proprio progetto di vita”.
Qual è l'aspetto più emozionante del vostro progetto? "Non è il regalo in sé che cambia la vita di un anziano, ma il fatto di sapere che una persona si è impegnata a comprare qualcosa per lui, una persona che magari si trova dall'altra parte d'Italia e che si è affezionata alla sua storia. Questo è un gesto d'affetto, che si sente e che spesso fa commuovere gli anziani e anche le persone che di loro si prendono cura. Ogni anno le emozioni sono straordinarie. Pensate che una volta una ragazza partì dalla Puglia per raggiungere una signora pugliese residente a Milano, portarle le orecchiette e farle riascoltare dopo tanti anni l'amato dialetto natio”.
Ci racconta il desiderio più particolare che sia stato espresso in questi anni? "Ce ne sono diversi. Mi viene in mente un signore che ha chiesto di poter prendere per la prima volta l'aereo e un altro che ha potuto tornare sulle piste da sci. Quest’ultimo essendo seduto su una carrozzina pensava che fosse un sogno irrealizzabile: ma i nipoti sono persone straordinarie che attivano risorse impensabili; sono state prese tutte le precauzioni del caso e il desiderio è stato realizzato. Una signora invece voleva fare un giro in moto, e si è vista arrivare in RSA un ragazzo su una moto rombante. Ancora, una signora che era stata docente di Italiano Greco e Latino, ha chiesto di tornare in cattedra nel proprio liceo per un giorno e ha tenuto una lezione davanti ad una classe di liceali affascinati e commossi. Un'altra volta un signore che si era ripromesso in gioventù di indossare una cravatta rossa in caso si fosse laureato, non avendo completato mai gli studi ha chiesto di poter ricevere la cravatta comunque, per indossarla almeno una volta. Ma forse il più commovente è stato il desiderio di un signore che, residente in RSA insieme alla moglie, ha chiesto di poter rinnovare i voti matrimoniali. Il rito è stato celebrato sulla terrazza della casa di riposo e il loro nipote di Babbo Natale ha fatto dono della torta nuziale. La magia di questo progetto è che spesso neanche gli operatori che si prendono cura ogni giorno degli anziani conoscono i loro desideri più intimi, ma con il progetto questi emergono, prendono vita e la persona anziana vede riconosciuta la propria unicità. In un certo senso, questo cambia la prospettiva dell'educatore e dell’intera equipe, che scopre la bellezza di un progetto di cura che mette al centro il desiderio dell’anziano".