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Home » Spettacolo » La festa di Luce!, il tempo dei diritti di tutti per un mondo d’inclusione

La festa di Luce!, il tempo dei diritti di tutti per un mondo d’inclusione

Il 26 novembre "Dream Team" nel Salone dei Cinquecento di Firenze con tanti ospiti e interventi. Tra gli ospiti anche l'attrice Gaia Nanni

Barbara Berti
25 Novembre 2022
Gaia Nanni alla festa di Luce! (Fotocronache Germogli)

Gaia Nanni alla festa di Luce! (Fotocronache Germogli)

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Il 26 novembre si festeggia il secondo compleanno di Luce!, il progetto editoriale del Gruppo Monrif dedicato all’inclusione, alla diversità e alla coesione sociale. Tematiche che saranno al centro dell’evento “Dream Time“, in programma nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze per quella che vuole essere una giornata di dibattiti, talk e riflessioni, con tanti ospiti dal mondo dell’economia, della politica e dello spettacolo, su argomenti di forte attualità: parità di genere, diversità, disabilità, sessualità, condizione femminile, etica del fine vita e diritti umani.

Nella foto: Lodo Guenzi, Gaia Nanni e il giornalista Valerio Baroncini (Fotocronache Germogli)

Non è un caso che l’evento di Luce! arrivi all’indomani del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un appuntamento che, ogni anno, vuole spingere l’intera società a riflettere su un fenomeno in costante aumento e che affligge anche l’Italia: il femminicidio. Uno dei temi ‘cari’ del canale è proprio la condizione delle donne, raccontata dalle stesse protagoniste perché Luce! vuole dare voce a chi spesso (o sempre) voce non ce l’ha. “Pensate a come sono stati raccontati i femminicidi fino a ora: raptus di gelosia di uomini resi folli dai comportamenti delle donne. Vittime che vengono scansionate ai raggi X, carnefici che vengono giustificati – dichiara Monica Peruzzi, giornalista di Sky – . È per cambiare questo racconto e scrivere le parole del mondo nuovo e più uguale, che Luce! è importante. Perché, come dico sempre, un mondo più uguale è un mondo migliore per tutti” aggiunge la conduttrice, a cui è affidata, insieme ad Agnese Pini e ad altri giornalisti del Gruppo, la guida di “Dream Team“.

Cathy La Torre, attivista e avvocata. È specializzata in diritto antidiscriminatorio (Instagram)
Cathy La Torre, attivista e avvocata. È specializzata in diritto antidiscriminatorio (Instagram)

Anche Lodo Guenzi – tra i fondatori e componenti de Lo Stato Sociale – sarà sul palco dell’evento, insieme a Gaia Nanni, attrice fiorentina, per affrontare le difficili questioni legate ai diritti delle donne. “Ho il lusso di essere un’attrice e rivendico il diritto di mettere in scena tutte le donne dimenticate” le parole della Nanni. Dal canto suo, Lodo, molto attivo sui social, rivolge un pensiero ad altre vittime: “Quanto dovrebbero tremarci i polsi di fronte a questa battaglia disperata per i diritti fondamentali, per la vita e per la libertà, di donne che vivono un mondo inimmaginabilmente repressivo rispetto al nostro”. La condizione delle donne e, più in generale l’universo femminile, sarà raccontata anche da Cathy La Torre, l’attivista e l’avvocata siciliana specializzata proprio in diritto antidiscriminatorio, e dall’attivista per i diritti civili Francesca Vecchioni.

Francesca Vecchioni, membro del comitato scientifico di Luce!
Francesca Vecchioni, membro del comitato scientifico di Luce!

Ma come in ogni festa che si rispetti, non mancheranno momenti di musica con Emma, una voce potente in difesa dei diritti, e gli Eugenio in Via di Gioia, la band torinese che canta la speranza di un mondo sostenibile. L’accredito per partecipare a “Dream Team” inizierà alle 14,30 di domani, l’evento è gratuito fino a esaurimento posti. La registrazione è obbligatoria, ma non garantisce un posto riservato. Si consiglia quindi di arrivare con anticipo. Iscrizione al sito https://luce.lanazione.it/evento2022/. Sarà possibile assistere alla diretta streaming dell’evento sui canali social delle testate Monrif e su tg24.sky.it, media partner dell’evento

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  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Il 26 novembre si festeggia il secondo compleanno di Luce!, il progetto editoriale del Gruppo Monrif dedicato all’inclusione, alla diversità e alla coesione sociale. Tematiche che saranno al centro dell’evento “Dream Time“, in programma nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze per quella che vuole essere una giornata di dibattiti, talk e riflessioni, con tanti ospiti dal mondo dell’economia, della politica e dello spettacolo, su argomenti di forte attualità: parità di genere, diversità, disabilità, sessualità, condizione femminile, etica del fine vita e diritti umani.
Nella foto: Lodo Guenzi, Gaia Nanni e il giornalista Valerio Baroncini (Fotocronache Germogli)
Non è un caso che l’evento di Luce! arrivi all’indomani del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un appuntamento che, ogni anno, vuole spingere l’intera società a riflettere su un fenomeno in costante aumento e che affligge anche l’Italia: il femminicidio. Uno dei temi ‘cari’ del canale è proprio la condizione delle donne, raccontata dalle stesse protagoniste perché Luce! vuole dare voce a chi spesso (o sempre) voce non ce l’ha. "Pensate a come sono stati raccontati i femminicidi fino a ora: raptus di gelosia di uomini resi folli dai comportamenti delle donne. Vittime che vengono scansionate ai raggi X, carnefici che vengono giustificati – dichiara Monica Peruzzi, giornalista di Sky – . È per cambiare questo racconto e scrivere le parole del mondo nuovo e più uguale, che Luce! è importante. Perché, come dico sempre, un mondo più uguale è un mondo migliore per tutti" aggiunge la conduttrice, a cui è affidata, insieme ad Agnese Pini e ad altri giornalisti del Gruppo, la guida di “Dream Team“.
Cathy La Torre, attivista e avvocata. È specializzata in diritto antidiscriminatorio (Instagram)
Cathy La Torre, attivista e avvocata. È specializzata in diritto antidiscriminatorio (Instagram)
Anche Lodo Guenzi – tra i fondatori e componenti de Lo Stato Sociale – sarà sul palco dell’evento, insieme a Gaia Nanni, attrice fiorentina, per affrontare le difficili questioni legate ai diritti delle donne. "Ho il lusso di essere un’attrice e rivendico il diritto di mettere in scena tutte le donne dimenticate" le parole della Nanni. Dal canto suo, Lodo, molto attivo sui social, rivolge un pensiero ad altre vittime: "Quanto dovrebbero tremarci i polsi di fronte a questa battaglia disperata per i diritti fondamentali, per la vita e per la libertà, di donne che vivono un mondo inimmaginabilmente repressivo rispetto al nostro". La condizione delle donne e, più in generale l’universo femminile, sarà raccontata anche da Cathy La Torre, l’attivista e l’avvocata siciliana specializzata proprio in diritto antidiscriminatorio, e dall’attivista per i diritti civili Francesca Vecchioni.
Francesca Vecchioni, membro del comitato scientifico di Luce!
Francesca Vecchioni, membro del comitato scientifico di Luce!
Ma come in ogni festa che si rispetti, non mancheranno momenti di musica con Emma, una voce potente in difesa dei diritti, e gli Eugenio in Via di Gioia, la band torinese che canta la speranza di un mondo sostenibile. L’accredito per partecipare a "Dream Team" inizierà alle 14,30 di domani, l’evento è gratuito fino a esaurimento posti. La registrazione è obbligatoria, ma non garantisce un posto riservato. Si consiglia quindi di arrivare con anticipo. Iscrizione al sito https://luce.lanazione.it/evento2022/. Sarà possibile assistere alla diretta streaming dell’evento sui canali social delle testate Monrif e su tg24.sky.it, media partner dell’evento
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