Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Weinstein, 16 anni di carcere per stupro: “Sono innocente. Non condannatemi a una vita in prigione“

Per l’ex produttore, che sta già scontando 23 anni per altri 3 reati di violenza sessuale, il totale della pena sale a 39 anni: il caso italiano, Asia Argento

di LETIZIA CINI -
24 febbraio 2023
Harvey Weinstein, 70 anni, insieme contello Bob ha fondato la Miramax Films

Harvey Weinstein, 70 anni, insieme contello Bob ha fondato la Miramax Films

Harvey Weinstein, un tempo potente produttore di Hollywood, è stato condannato a 16 anni di carcere per lo stupro di una donna in una stanza d’albergo di Beverly Hills una decina di anni fa. Un tribunale di Los Angeles ha condannato il 70enne produttore premio Oscar, che sta già scontando una pena di 23 anni per un altro caso di crimini sessuali giudicato a New York nel 2020. Salvo nuovi colpi di scena giudiziari, Harvey Weinstein resterà il resto della sua vita dietro le sbarre. L’ex re di Hollywood è stato condannato da un tribunale di Los Angeles a 16 anni di reclusione per aver aggredito e stuprato una ex modella e attrice russa che all’epoca viveva a Roma ed era venuta nella mecca del cinema per un festival cinematografico nei giorni che precedono gli Oscar.

L'appello di Weinstein prima della sentenza

Sono innocente. Non condannatemi a una vita in prigione“: prima della lettura della sentenza oggi in tribunale a Los Angeles, Harvey Weinstein ha implorato la clemenza della corte. “Non ho mai stuprato o aggredito sessualmente Jane Doe 1. Non l’ho mai conosciuta e lei non mi conosce. Sono in gioco soldi“, ha detto l’ex produttore riferendosi alla ex modella e attrice russa ma all’epoca residente a Roma la cui testimonianza lo ha mandato per altri sedici anni dietro le sbarre. Weinstein, che nel 2020 a New York è stato condannato a 23 anni di prigione, ha detto di “non meritare“ la nuova condanna: “Ci sono troppe cose sbagliate in questo caso“.
L'ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein, condannato per stupro e violenza sessuale a 23 anni di carcere

L'ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein, accusato di stupro e violenza sessuale

Ma sono oltre cento donne uscite allo scoperto accusando di aver subito molestie e stupri da parte dell’ex produttore, che dal 2017 è diventato il simbolo di una cultura di violenze e abusi nelle stanze del potere, dando vita al movimento #MeToo, ma meno di una decina di loro sono riuscite a farsi ascoltare dalla magistratura. Due di queste a New York: Weinstein deve già scontare una condanna a 23 anni di carcere dopo il primo processo che si è concluso a a Manhattan nel 2020.

Lo sfogo di Jane Doe 1

“Non c’è sentenza troppo grande per cancellare quello che ha fatto“, ha detto al tribunale di Los Angeles Jane Doe 1, la donna che ha fatto condannare Harvey Weinstein a 16 anni di prigione che si aggiungono ai 23 che l’ex produttore deve scontare dopo un primo processo a New York. “Il mio stupratore non ha più pensato a me da quel giorno, ma io ho vissuto da allora con le conseguenze del suo gesto“, le parole dell’ex attrice e modella russa protetta da pseudonimo le cui accuse sono state accettate dall’unanimità dalla giuria di Los Angeles. La donna è apparsa in tribunale accompagnata da una figlia: piangendo mentre parlava dal banco dei testimoni ha chiesto al giudice Lisa Lench di condannare Weinstein al massimo della pena. “Per tutti questi anni ho portato questo peso, questo trauma, come se fosse stata colpa mia. Prima di quella notte ero una donna felice e piena di fiducia in me stessa. Tutto è cambiato dopo. Sono andata a pezzi dentro - ha sottolineato - . Mi punivo per quel che lui aveva fatto a me“.

Crimini sessuali

Harvey Weinstein, l’ex produttore era stato condannato nel dicembre 2022 per altri tre reati di violenza sessuale. Oggi è stato il giorno di un nuovo giudizio per l’ex re di Hollywood . "E' ansioso, deluso ma ottimista sulle sue chance di ricorso", aveva detto un portavoce dell’ex boss di Miramax prima dell’inizio dell’udienza al Clara Shortridge Foltz Criminal Justice Center di Los Angeles, dove il 19 dicembre Weinstein era stato riconosciuto colpevole da una giuria di nove uomini e tre donne che all’unanimità avevano creduto alla testimonianza di una ex modella e attrice russa che all’epoca viveva a Roma. La donna, che all’epoca aveva 34 anni, aveva accusato Weinstein di averla stuprata nella sua camera d’albergo nei giorni dell’edizione 2013 del Festival Los Angeles-Italia.
L'ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein (Ansa)

L'ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein (Ansa)

In dicembre i giurati avevano invece respinto le accuse di violenza sessuale di una massaggiatrice, mentre per altre due donne (tra cui Jennifer Siebel, la moglie del governatore della California Gavin Newson) non erano riusciti a trovare un accordo. Due mozioni procedurali erano oggi in agenda prima della lettura della sentenza: la richiesta dell’avvocatessa Gloria Allred di far ascoltare in aula le altre tre accusatrici e quella della difesa dell’ex produttore che aveva chiesto un nuovo processo asserendo che prove importanti sul caso della ‘Jane Doe n.1’ - messaggi su Facebook scambiati con un altro testimone, l’organizzatore del Festival Pascal Vicedomini, che ne minerebbero la credibilità - non erano state ammesse durante il procedimento. La procura di Los Angeles in dicembre aveva raccomandato per Weinstein un minimo di 24 anni con riduzioni di pena da scontare una volta esaurita la prima condanna: l’ex produttore, che ne ha 70, a questo punto sarà arrivato alla soglia dei 90.

Il caso italiano: Asia Argento

La vittima di stupro, di molestie, viene sempre, prima di tutto, giudicata. Prima ancora dello stupratore”. Questo il pensiero espresso da Asia Argento nel dicembre dello scorso anno, tornando a a parlare di Harvey Weinstein, dopo la scorsa condanna dell’ex produttore di Hollywood per tre reati: uno stupro e due aggressioni sessuali. L’attrice, nel 2017, è stata una delle prime a denunciare le violenze subite dal magnate. Una denuncia che, insieme a quella di molte altre attrici, innescò la campagna MeToo; un punto importante nella presa di coscienza a livello mondiale sul fenomeno delle molestie e violenze sessuali sulle donne, in particolare nel mondo dello spettacolo (ma non solo). Il produttore, che una volta era l’uomo più potente di Hollywood – campione di nomination, 330, e di Oscar, 81 – due anni e mezzo fa era già stato condannato a New York per violenza sessuale. Attualmente sta scontando 23 anni di carcere: ora a questi, con la nuova condanna, se ne aggiungono altri 16, per un totale 39 anni di carcere. Al momento l'attrice non ha commentato su Instagram la nuova sentenza di condanna.
L'attrice Asia Argento (Instagram)
L’attrice Asia Argento, 47 anni (foto Instagram)

Il racconto dell'attrice

“Nel 2017, dopo che io e altre donne liberammo la parola rendendo pubbliche le violenze sessuali subite da Harvey Weinstein, ci fu un vero e proprio tsunami mediatico, e subii da parte dei media e degli haters quello che viene chiamato ‘victim blaming’” scrive Argento in un lungo post su Instagram. E aggiunge: “Vennero dette e scritte frasi come ‘se l’era cercata, poteva dire no, l’ha fatto per farsi pubblicità’… perché la colpa del predatore in qualche strana maniera ricade sempre sulla donna, sulla vittima, anche se detesto questa parola. La vittima di stupro, di molestie, viene sempre, prima di tutto, giudicata. Prima ancora dello stupratore. E purtroppo anche la vittima per prima cosa interroga se stessa. Questo dovrebbe far capire com’è tutt’ora montata la nostra società”.
Il post di Asia Argento dopo la nuova condanna di Harvey Weinstein
Il post di Asia Argento dopo la nuova condanna di Harvey Weinstein
L’attrice ricordando quello che subì dal produttore dice: “Anch’io mi chiesi come mai non fossi riuscita a scappare, perché non gli avessi dato un calcio nelle palle come mi aveva insegnato mia madre, perché non avessi urlato e chiamato le forze dell’ordine. M’incolpavo dicendomi che davo troppa confidenza agli uomini. O che forse era colpa dei ruoli che interpretavo, le pose sexy sulle copertine dei giornali. Se qualcosa di irrisolto dentro di me non mi aveva mai permesso di amarmi completamente, dopo essere stata violentata iniziai a disprezzarmi”. L'attrice Asia Argento, 47 anni (Instagram) Dopo la violenza, l’attrice si è sentita in colpa e per tanti anni è stata in terapia. “Continuavo a ripetermi che ero una puttana e che me l’ero cercata. Non riuscivo a fuggire da questi pensieri. Allora ero ventenne, non avevo gli strumenti per capire cosa mi era successo. Ci sono volute due decadi e 16 anni di analisi per liberarmi di questo critico interiore, e per imparare a farmi scivolare sopra le insinuazioni dei detrattori, che facevano ancora più male perché ero stata io la prima a incolparmi” prosegue il post della figlia del maestro dell’horror, Dario Argento.
Asia Argento con il fidanzato Michele Martignoni, 26 anni, campione di MMA, arti marziali miste, soprannominato “The Italian Thunder" (Instagram)
Asia Argento con il fidanzato Michele Martignoni, 26 anni, campione di MMA, arti marziali miste, soprannominato “The Italian Thunder” (Instagram)
Tornando al fatto Asia disse: “Weinstein è stato condannato (dopo la sentenza di 23 anni a New York) a Los Angeles per stupro e violenze sessuali, potrebbe scontare 47 anni in carcere. Quarantasette anni è la mia età. Oggi sono una donna serena, una sopravvissuta, amo la vita, amo me stessa, ho trasformato il veleno in medicina, e so che la mia esperienza ha aiutato innumerevoli donne in tutto il mondo ad uscire dallo stigma delle violenze sessuali, a liberarsi di questo enorme fardello. E per questo sono e sarò sempre profondamente grata". Ma la sentenza di oggi porta la cifra a 39.

I precedenti

L’ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein era stato giudicato colpevole di stupro e di due accuse di aggressione sessuale nel processo in corso a Los Angeles, reati per i quali rischia fino a 24 anni di carcere. Weinstein (70 anni) si trova già in prigione, dove sta scontando una condanna a 23 anni dopo essere stato giudicato colpevole di stupro e aggressione sessuale nel processo di due anni e mezzo fa a New York. La sentenza era arrivata al termine di un processo durato più di un mese con oltre 40 testimoni e una camera di consiglio di due settimane, al termine della quale la giuria non aveva raggiunto un verdetto unanime su tutti i capi d’accusa.
Una vecchia foto di Weinstein insieme alle attrici Gwyneth Paltrow e Cameron Diaz (Instagram)
Una vecchia foto di Weinstein insieme alle attrici Gwyneth Paltrow e Cameron Diaz (Instagram)
Weinstein doveva rispondere di due accuse di stupro e cinque di aggressione sessuale in episodi che riguardavano quattro donne e che sarebbero avvenuti in alberghi di Los Angeles tra il 2004 e il 2013. Tra le vittime c’è anche un’attrice russa che vive in Italia di cui non è stato diffuso il nome: secondo il tribunale Weinstein la stuprò in una camera d’albergo di Los Angeles, durante un festival di cinema. Di due vittime non si conosce l’identità, mentre la terza e la quarta sono Jennifer Siebel Newsom, documentarista e moglie del governatore della California Gavin Newsom, e Lauren Young, modella e sceneggiatrice. Il tribunale di Los Angeles lo ha dichiarato colpevole di tre delle sette violenze sessuali, e solo ai danni di una delle quattro donne: l’ex boss di Miramax è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale che riguardava una delle donne in questione, una massaggiatrice, mentre sulle accuse fatte da Newsom e Young i giudici non sono riusciti a mettersi d’accordo. Ora la muova sentenza, che porta gli anni da scontare a 39. Nella tarda serata di giovedì 23 febbraio è arrivata la notizia dagli States: Harvey Weinstein, un tempo potente produttore di Hollywood, è stato condannato ad altri 16 anni di carcere per lo stupro di una donna in una stanza d’albergo di Beverly Hills una decina di anni fa. Un tribunale di Los Angeles ha condannato il 70enne produttore premio Oscar, che sta scontando una pena di 23 anni per un altro caso di crimini sessuali giudicato a New York nel 2020. Un totale di 39 che, salvo colpi di scena, fanno pensare a un fine pena mai.