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Gender Border Film Festival, sesso e piacere senza tabù e senza distinzione di genere

Gli organizzatori: "Una serie di rappresentazioni della realtà scelte per rendere visibili i corpi e gli amori non convenzionali"

di GIOVANNI BOGANI -
18 ottobre 2022
"Pleasure", lungometraggio d’esordio di Ninja Thyberg, ambientato nel cuore dell’industria americana del cinema per adulti

"Pleasure", lungometraggio d’esordio di Ninja Thyberg, ambientato nel cuore dell’industria americana del cinema per adulti

Storie di amore, storie di sesso, di trans, di drag queen, di uomini che rifiutano il machismo. Di love giver. Le varie forme in cui si declina il principio di piacere. E la versione restaurata del film "Gola profonda", che uscì negli Stati Uniti cinquant’anni fa. Fu il primo film porno a raggiungere un successo mondiale: divenne un caso, innescò polemiche a non finire, fu vietato in metà degli Stati americani, ma innescò anche la discussione sulla libertà sessuale.
Linda Lovelance, protagonista di "Gola profonda"

Linda Lovelance, protagonista di "Gola profonda"

È tutto questo, e molto altro ancora, il "Gender Border Film Festival", che si terrà al Teatro Franco Parenti di Milano dal 3 al 6 novembre. Il festival giunge alla terza edizione, sotto la direzione di Marco Kassir e Marco Malfi Chindemi. "È un festival di inclusione culturale", dice Marco Kassir. "Cercheremo di rendere visibili i corpi e gli amori non convenzionali. Parleremo del desiderio di affermarsi senza vincolarsi alle definizioni". Otto i film in concorso, quattro quelli fuori concorso, più molti cortometraggi e performance dal vivo. Apertura affidata a "Pleasure", lungometraggio d’esordio di Ninja Thyberg, ambientato nel cuore dell’industria americana del cinema per adulti, presentato al Sundance film festival 2021 e adesso disponibile su Mubi. È la storia di una giovane donna svedese che approda a Los Angeles col sogno di diventare la prossima superstar del porno, con un cast di veri attori di film per adulti accanto all’esordiente Sofia Kappel.
Una scena del docu-film "Zuhur’s Daughter"s

Una scena del docu-film "Zuhur’s Daughter"s

Fra i film in concorso, "Sweeting" di Eva Van Barneveld, che racconta di una coppia lesbica negli anni finali della relazione, quando una delle due partner viene colta da demenza senile. "Una storia poetica, che include la malattia come possibilità da accettare", dice il direttore del festival, Marco Kassir. In anteprima italiana anche "Zuhur's Daughters" di Laurentia Genske e Robin Humboldt: un documentario che segue una famiglia emigrata dalla Siria alla Germania, in cui entrambi i figli maschi scelgono di diventare donne. Fuori concorso due film esplorano altri aspetti della sessualità da vivere. "They/Them" è un documentario su Lor Sabourin, climber transgender. Lor Sabourin, persona non binaria, ha trovato lo sport, l’arte dura e difficile di arrampicarsi su una parete di roccia, per ritrovare il diritto a esistere. Problemi alimentari, l’odio degli altri, il desiderio di farla finita hanno caratterizzato la sua vita, come racconta nel documentario di Blake McCord e Justin Clifton. "Ho scelto di arrampicare per spingermi in un ambiente che non mi giudica", dice.
Una scena di "They/Them", documentario su Lor Sabourin, climber transgender

Una scena di "They/Them", documentario su Lor Sabourin, climber transgender

"Because of my Body" di Francesco Cannavà affronta la questione dell’assistenza sessuale alle persone con disabilità, e della figura del lovegiver, l’operatore professionale che si occupa dell’assistenza all’emotività, all’affettività, ai bisogni fisici e psicologici delle persone con disabilità. Tanti temi anche delicati, anche scomodi. "Vogliamo essere anche disturbanti: i corpi lo sono, e i desideri possono esserlo", commenta il direttore Kassir. Ci sarà anche un incontro sull’Hiv, 40 anni dopo la prima comparsa del virus in Italia. E un incontro con Stefano Ferri, imprenditore, padre non binario e cross dresser. In programma anche la performance della drag queen Enorma Jean e una mostra di ritratti di Massimo Giovannini.