Giornata della memoria: tra le vittime dell'Olocausto anche disabili, omosessuali e persone trans

La Fish: "Tra i crimini compiuti anche il programma Aktion T4". Gaynet: "Estendere la norma che istituisce questa ricorrenza a tutti gli stermini del nazifascismo"

di BARBARA BERTI
27 gennaio 2023
L'entrata del campo di concentramento di Auschwitz

L'entrata del campo di concentramento di Auschwitz

Il 27 gennaio di ogni anno ricorre la Giornata della Memoria, giorno scelto per ricordare le vittime dell’Olocausto in quanto il 27 gennaio 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Tra i milioni di vittime dell'Olocausto, oltre agli ebrei, figurano anche disabili, omosessuali, persone trans e, più in generale, tutti coloro considerati 'diversi'.

Il monito della Fish

“La Giornata della Memoria è un’occasione importante per ricordare i crimini compiuti dai nazifascisti e l’orrore delle leggi razziali. Tra i crimini compiuti anche il programma Aktion T4, diventato tristemente noto come l'Olocausto delle persone con disabilità. Decine di migliaia le vittime, sottoposte a sterilizzazione forzata prima e in camere a gas poi. Un orrore che merita una sua collocazione per poter colmare il vuoto di studi accademici” dice la Fish, Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap condannando ancora i protagonisti di quei crimini contro l'umanità. Oltre a ricordare lo “sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità durante il regime nazista e la Seconda Guerra Mondiale”, la Fish “vuole lanciare inoltre un monito per i tempi presenti, dove continuiamo purtroppo a registrare parole di odio nei confronti delle persone con disabilità”. “Vogliamo un presente e un futuro fatti di inclusione, libertà e rispetto dell'altro. Vogliamo ricordare che odio e razzismo nei confronti delle persone con disabilità, e chiunque sia ritenuto diverso, è ancora oggi attuale e presente nella nostra società. E va stigmatizzato e combattuto con forza. La nostra opera di sensibilizzazione si rivolge soprattutto ai giovani che devono riscoprire l'attenzione per i temi sociali” dichiara Vincenzo Falabella, presidente di Fish.

L'appello di Gaynet

“Nell'unirci come ogni anno alla collettività ebraica, oggi va ricordato che la legge che istituisce la giornata della memoria non menziona, ancora, tutte le discriminazioni perpetrate e i gruppi perseguitati” così Rosario Coco, presidente di Gaynet. “Registriamo le parole positive di Meloni contro le leggi razziali del 1938, ma vorremmo vedere più fatti e meno parole dal suo partito, che a Roma si è scagliato contro 10 posti letto per i migranti Lgbt+ riproponendo le stesse dinamiche di discriminazione nella discriminazione che portarono le persone omosessuali ad essere imprigionate e criminalizzate per decenni anche dopo la liberazione” dice ancora Coco. Poi il presidente di Gaynet ricorda anche le parole della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella. “Ha inaugurato il proprio ministero dicendo che bisogna ‘tornare’ a occuparsi delle donne, come se tutte le altre caratteristiche connesse ai crimini d'odio e alle discriminazioni, ben delineate dall'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa, possano togliere qualcosa alle politiche per la parità di genere. Che si possa quindi riprendere subito il dibattito per estendere la norma che istituisce questa giornata a tutti gli stermini del nazifascismo, che accanto agli ebrei perseguitò e uccise, rom, sinti, camminanti, persone omosessuali, trans e con disabilità”.

L’orrore dei triangoli rosa

Anche il Mit, Movimento Identità Trans, una delle associazioni più importanti del movimento Lgbtq+ italiano e sicuramente la più antica, invita a non dimenticare il passato e gli orrori che hanno interessato anche le persone trans che come gli omossessuali venivano ‘marchiati’ con i triangoli rosa.
  “Oggi le candele della memoria illuminano i nostri triangoli rosa, triangoli rosa cuciti sulla nostra pelle, impressi dalla barbarie disumana del nazifascismo” scrive il Movimento via social”. E aggiunge: “Quei triangoli rosa che riconosciamo allo specchio, quando osserviamo, riflessi, i nostri sogni e le nostre paure; il nostro orgoglio e quel timore viscerale di incrociare la strada con chi, il triangolo, ce lo continua a cucire addosso”. E aggiunge: “Quel triangolo rosa che non possiamo dimenticare, perché ci ricorda una mostruosità che ancora vibra nelle nostra ossa e risuona vicina; la violenza dell’olocausto, di un odio che continua a guardarci ancora oggi”. Secondo il Mit, quindi, “Oggi più che mai, allora, la Giornata della Memoria deve scuotere il ricordo e le coscienze; perché se la memoria omaggia il ricordo di chi ha subito la furia nazifascista, la coscienza è l’unica lente che ci consente di riconoscere il germe di quella barbarie; un germe che ancora circola nelle nostre strade e che ancora anima l’odio neofascista, razzista, sessista ed omolesbotransfobico. Lo stesso germe, la stessa radice, le stesse aride sterpaglie pronte ad divampare”.