Probabilmente avrete incontrato almeno una volta sui treni ad alta velocità, regionali e intercity delle Ferrovie dello Stato i volontari con la maglietta bianca e rosa di IncontraDonna, che promuovono "Frecciarosa: la prevenzione viaggia in treno!". Si tratta di un'iniziativa che potremmo definire non soltanto utile, ma in certi casi addirittura salva vita, attraverso la quale la Fondazione offre occasioni concrete di prevenzione per la collettività a livello nazionale, in collaborazione Ferrovie dello Stato Italiano e Ministero della Salute. "Il nostro progetto nasce nel 2010 -spiega la presidente della Fondazione Adriana Bonifacino -, con lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione del tumore al seno, offrendo alla popolazione che viaggia sui treni ad alta velocità di tutta Italia la possibilità di eseguire visite gratuite con i medici specialisti che aderiscono all'iniziativa e ricevere consigli utili su come condurre uno stile di vita sano, capace di giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione di importanti patologie, come appunto il tumore al seno”. "Frecciarosa" coinvolgerà tutte le regioni d'Italia e si protrarrà per tutto il mese di ottobre. Nel corso delle scorse edizioni i volontari di IncontraDonna hanno dispensato consigli utili e testimonianze dirette (essendo stati in molti casi colpiti in prima persona da tumore), distribuendo oltre 600mila copie del Vademecum della Salute. "Nel vademecum che offriamo alle persone - spiega Giuseppe Pavone, 69enne romano impegnato da ben 11 anni come volontario a fianco di IncontraDonna - ci sono consigli pratici che valgono per uomini e donne di tutte le età, e che contemplano vari aspetti del vivere sani: dall'attività fisica all'alimentazione fino alle buone pratiche di prevenzione. Uno stile di vita corretto, infatti, consente di combattere l'insorgenza di malattie importanti, come appunto i tumori al seno. La nostra opera di sensibilizzazione però non è mirata solo alle donne: anche gli uomini possono sviluppare questo tipo di tumore, seppur in percentuale minore".
Un progetto, quello di "Frecciarosa", che nel corso degli anni ha visto crescere il numero dei partners (Farmindustria, AIOM, Agenas) e ha accolto sempre più Società Scientifiche e Aziende del farmaco, che contribuiscono alla realizzazione di un progetto di prevenzione primaria e secondaria ormai atteso ogni anno dalla popolazione viaggiante a bordo dei treni. “L'estensione del progetto alle isole maggiori - spiega la presidente Bonifacino -, il salire a bordo anche di intercity e treni regionali, la presenza a terra nei FrecciaLongue, la divulgazione del vademecum attraverso i canali digitali e attraverso i social e i media, hanno fatto sì che questo sia il progetto di prevenzione per la salute di più larga diffusione e più ampio coinvolgimento nella rete nazionale. Negli anni pre-Covid Trenitalia aveva stimato che fossero oltre 11milioni i contatti stabiliti da Frecciarosa”. Presidente il Covid ha bloccato il progetto? "No, neanche il Covid ci ha fermati. In questi ultimi due anni farsi trovare al fianco della collettività e, soprattutto, dei più fragili è stato di lungimirante importanza. Ad ottobre 2020 siamo stati tra i primi ad attivare i teleconsulti e la telemedicina, non potendo di fatto essere presenti con la popolazione viaggiante e non. Un modello innovativo di fare prevenzione e raggiungere un numero illimitato di persone, anche attraverso piattaforme digitali. È nato così frecciarosa.it, una piattaforma che ha portato il progetto Frecciarosa in ogni casa, grazie ai suoi servizi in modalità on line". Come è stato possibile? "Grazie ad un team di medici specialisti affiliati ad IncontraDonna, e al contributo prezioso di medici senior e junior di AIOM, che hanno ha offerto consulenze gratuite in diretta streaming, nel rispetto delle normative sulla privacy e in totale sicurezza". Da quest'anno però Frecciarosa potrà essere riproposto anche in presenza... "Esatto. Per tutto il mese di ottobre le visite e le consulenze verranno effettuate sui treni alta velocità, intercity, regionali e nei FrecciaLounge dedicati all'iniziativa, per accogliere e indirizzare la popolazione nel Sistema Sanitario Nazionale, in caso di bisogno. È sufficiente guardare ai numeri degli screening regionali gratuiti, per comprendere che dobbiamo riprendere rapidamente la strada interrotta a causa di un virus che ha cambiato le nostre vite. Sono infatti ben 4milioni gli inviti non partiti per gli screening regionali gratuiti. Dal quarto rapporto dell’Osservatorio Nazionale Screening sappiamo oggi che sono mancati il 28% degli esami per il tumore del seno, il 35% per quello del collo dell’utero, il 34% per il colon-retto. Numeri enormi, che se sommati a tutte le indagini mancate per altri organi e patologie, ai numeri che non conosciamo per gli esami effettuati dalla popolazione in regime privato, si traducono in milioni di diagnosi mancate!". Con il progetto Frecciarosa pensa sia possibile ricondurre i cittadini alla prevenzione in ambito pubblico? "È proprio lo scopo del Frecciarosa: essere 'prossimi' ai cittadini. Ora più che mai c'è un forte bisogno di sentire che il primo anello della prevenzione venga riportato a loro. Devono esserci coinvolgimento, empatia e professionalità, con l'intenzione e la forte convinzione di svolgere un lavoro che riporti in seno al Sistema Sanitario Nazionale coloro che per distrazione, timore, paura, mancanza di tempo, si allontanano dalla propria salute".
Lo conferma anche Beatrice Acerna, 56enne romana, volontaria di IncontraDonna: "Ancora troppe persone, prevalentemente donne, sono facili alla fuga dai controlli, siano essi pianificati o meno. Spesso tendiamo a rimandare. Trovarsi invece di fronte all'offerta di un consulto gratuito, quando ti trovi su un treno e hai 2 ore di viaggio davanti, è un'opportunità che le persone spesso scelgono di cogliere. Una volta, una signora mi disse che era sempre stata scettica e che aveva rimandato le visite tante volte. Ma trovarsi dinanzi ad un'occasione come quella che le stavamo offrendo l'ha portata a dire 'perché no?'. Purtroppo, quella volta il medico sul treno trovò qualcosa che non andava e che necessitava di approfondimento. Fortunatamente il tumore era ancora piccolo”. Dunque, in base alla sua esperienza sui treni, può confermare che la prevenzione sia davvero un mezzo salvavita... "Su tutti noi grava una variabile 'x' che non possiamo governare, ma per quel che invece dipende dalle nostre scelte direi assolutamente di sì, che la prevenzione può fare la differenza. Se quella signora avesse rimandato ancora il tumore avrebbe potuto aggravarsi. Io stessa, 12 anni fa, ho avuto un cancro al seno. All'epoca avevo 44 anni, fu uno scontro molto difficile. Fortunatamente era molto piccolo, ma ho comunque dovuto subire una mastectomia bilaterale. La prevenzione mi ha salvato la vita, e anche se capisco che sia molto sconvolgente ricevere certe notizie per chi non ne ha mai sentito parlare, purtroppo il tumore al seno è ormai assai diffuso. Per tutti questi motivi ho una grande motivazione, come volontaria, nel portare avanti l'opera di sensibilizzazione e prevenzione di IncontraDonna”. Normalmente qual è la reazione delle persone, quando le avvicinate sul treno? "Abbiamo pochi secondi per attirare la loro attenzione. Essere empatici è fondamentale, ma se dall'altra parte c'è un atteggiamento di chiusura, nei pochi istanti offerti dal corridoio di un treno, allora le cose si complicano. Però, quando nei salottini da quattro posti anche solo uno dei passeggeri mostra interesse, allora la comunicazione arriva anche agli altri, seppur in maniera indiretta. Se poi arriviamo a distribuire il vademecum di IncontraDonna, devo dire che raramente la gente lo abbandona sui sedili, magari lo porta a casa con sé per leggerlo con calma. Talvolta parlare di prevenzione può essere difficile, ma quando colgo la lontananza di chi non vuole ascoltare se posso insisto, perché potrebbe essere proprio quella la persona che più ha bisogno". Per conoscere le date e le tratte in cui sarà possibile incontrare i volontari di Frecciarosa, basta collegarsi al sito www.fracciarosa.it. "Attraverso il Frecciarosa e tutte le sue modalità - conclude la presidente Bonifacino - raggiungeremo sempre di più l’Italia dei piccoli borghi e dei piccoli paesi, le fasce di età più avanzate, per far trovare loro il volto amico e professionale della Fondazione IncontraDonna. Adesso non mi resta che augurare buon viaggio a tutti con frecciarosa.it!”