Le proteste non si fermano in Iran e le prigioni del Paese straripano di detenuti, tanto che nemmeno i processi "farsa" di condanna a morte riescono a rispondere in modo efficace all'emergenza. Ma la magistratura iraniana ha fatto sapere, tramite il portavoce Massoud Setayeshi, che circa 5.200 persone arrestate nella provincia di Teheran durante le manifestazioni antigovernative sono state scarcerate. Citato dalla Tv in lingua persiana con sede a Londra Iran international, ha spiegato che questo numero equivale a oltre il 98% dei manifestanti fermati nella capitale e "pare che sia lo stesso anche nel resto del Paese". Il funzionario non ha fornito il numero totale degli arresti, ma per l'agenzia di attivisti per i diritti umani Hrana da settembre oltre 19.500 cittadini e cittadine sono stati portati in carcere. La percentuale di persone tornate in libertà, quindi, non sarebbe che un'esigua parte della massa di detenuti ancora reclusi, in attesa di una sentenza che potrebbe costare loro persino la vita.
"Mohsen Shekari. Majidreza Rahnavard. Mohammad Mehdi Karami. Seyyed Mohammad Hosseini. Ricordate i loro nomi. Giustiziati in Iran per aver protestato per la pace, per aver lottato per la libertà, per aver voluto la democrazia. Questo non può continuare. L'Iran deve fermare l'oppressione e abolire la pena di morte" ha scritto in un tweet la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, a seguito del voto oggi in Plenaria in cui si chiedono più sanzioni contro Teheran. Dal Parlamento europeo è arrivato infatti il via libera per acclamazione alla relazione che condanna il governo iraniano per le brutali repressioni delle manifestazioni e chiede di ampliare l'elenco delle sanzioni, in moda da includere tutti gli individui e le entità responsabili di Ebrahim Raisi e i loro familiari, "tra cui la Guida Suprema Ali Khamenei, il presidente Ebrahim Raisi, il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri e tutte le fondazioni ("bonyad") legate al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche".Mohsen Shekari. Majidreza Rahnavard. Mohammad Mehdi Karami. Seyyed Mohammad Hosseini.
Remember their names. Executed in Iran for protesting for peace, for fighting for freedom, for wanting democracy. This cannot go on. #Iran must stop oppression and abolish death penalty. — Roberta Metsola (@EP_President) January 19, 2023