Condividere e non conciliare, da qui occorre ripartire. Perché se una "questione femminile" esiste è perché ancora il pensiero diffuso ritiene che debba essere la madre che lavora a tentare d’incastrare la professione nella vita familiare, che i capitoli della cura della casa e dei figli indossino la gonna, che il congedo di paternità si accontenti delle briciole per poi tornare a delegare ogni volta alla donna. Che sia una faccenda linguistica oppure più strettamente legata al ruolo sociale e professionale della donna, il tema della parità di genere è quanto mai attuale e di trattazione non più rimandabile.
Di spunti si propone di offrirne parecchi il festival "Pari e dispari", edizione zero di una rassegna d’incontri e dibattiti ideata dall’avvocata Chiara Mazzeo, già consigliera di parità della provincia di Pistoia, con il supporto della libreria Lo Spazio (via Curtatone e Montanara 20-22 a Pistoia) dove si svolgeranno gli incontri e il sostegno della Fondazione ChiantiBanca, inserita nel ventaglio di iniziative di contrasto agli stereotipi di genere promosse dalla Provincia di Pistoia. "Che genere di parità esiste oggi in Italia?", si domanda il festival attraverso tre incontri (13, 22 e 23 novembre, sempre alle 18) utili a sviscerare il tema sotto diversi aspetti: la questione dei femminicidi, quella lavorativa e infine quella generazionale. A inaugurare il ciclo, domenica 13 novembre, Lilia Giugni, ricercatrice all’Università di Cambridge e attivista femminista autrice di "La rete non ci salverà", che incalzata dal giornalista e blogger Lorenzo Guadagnucci proporrà una rilettura sulle declinazioni attuali del femminicidio. Due mondi diversi s’incontrano attorno al tema del lavoro e accade il 22 novembre quando nel salotto de Lo Spazio la demografa Alessandra Minello siederà accanto all’imprenditore Simone Terreni, balzato all’onore delle cronache per aver assunto nella propria azienda una donna incinta proprio nei giorni in cui il dibattito pubblico s’infiammava attorno alle dichiarazioni di Elisabetta Franchi ("le donne le prendo in azienda che hanno fatto tutti i giri di boa", riferendosi alla maternità e i figli quasi come a un ostacolo). Infine un incontro tra generazioni per raccontare quanto e cosa è cambiato nell’essere donna, in un confronto alimentato dai pensieri della scrittrice Lidia Ravera (autrice nel 1976 del caso letterario "Porci con le ali") e di Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino.
"La fotografia che ci restituisce l’analisi dei dati sul mondo femminile è sconfortante – commenta l’avvocata Mazzeo - le dimissioni protette di madri lavoratrici con figli fino ai 3 anni a Pistoia come altrove sono in costante aumento per l’incapacità di conciliare esigenze di famiglia con quelle di lavoro. I dati del nostro territorio ci parlano di una condizione lavorativa caratterizzata da una segregazione non soltanto verticale, il famoso ‘soffitto di cristallo’, ma anche di tipo orizzontale. Tradotto: le donne sono concentrate per lo più in alcuni settori della produzione, servizi e ciò che attiene alla cura che sono poi quei settori in cui circola meno denaro. L’idea di questo festival è stimolare un dialogo non solo tra addetti ai lavori, agire in contrasto agli stereotipi culturali, comprendendo che ciascuno deve fare la propria parte. Uomini compresi". Il festival, a ingresso gratuito, ha al suo fianco il portale Luce! quale media partner.