Sanremo 2023, vince Marco Mengoni con "Due Vite". "Per tutte le donne che hanno partecipato alla gara"

Scende il sipario sulla 73esima edizione del festival. Al secondo posto Lazza, al terzo posto Mr Rain. Quarto Ultimo e quinto posto per Tananai

di GIOVANNI BALLERINI
12 febbraio 2023

Marco Mengoni vince la 73esima edizione del festival di Sanremo (Ansa)

Marco Mengoni, con "Due vite" vince Sanremo 2023. Il cantante, quindi, stacca anche il biglietto per l’Eurovision Song Contest che si terrà a Liverpool il 9, 11 e 13 maggio. Mengoni, che era stato dato per favorito fin dall’inizio e che ha sempre guidato a classifica, ha dedicato questa sua vittoria alle donne in gara, con il rammarico che nessuna di loro è rientrata nelle cinque canzoni che si sono rigiocate la partita. Secondo posto per Lazza e ultimo gradino del podio per Mr. Rain. Solo quarto Ultimo e quinto Tananai. Il premio della critica Mia Martini va a Colapesce e Dimartino con "Splash". Il premio per il miglior testo è stato invece assegnato ai Coma_Cose con "L'addio". Poco prima della proclamazione dei vincitori, Amadeus ha letto il famoso messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj. che, fra l’altro ha invitato i finalisti a cantare in Ucraina il giorno della vittoria della guerra.
 
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Un epilogo avvincente, quindi, per la serata finale di Sanremo 2023 che si era aperta con con l’inno di Mameli eseguito marzialmente dalla banda dell'Aeronautica Militare ed è subito decollata grazie al sentito omaggio di Gianni Morandi all’amico Lucio Dalla, scomparso nel 2012, di cui ha esaltato, con la sua calda vocalità, la grandezza come autore e musicista visionario, interpretando alla sua maniera "Piazza Grande", "Futura" e "Caruso".
La classifica dal 28esimo al sesto posto

La classifica dal 28esimo al sesto posto

A guidare l’attesa finalissima la formazione più smagliante del festival, con la sempre spigliata Chiara Ferragni ad affiancare con grazia e determinazione zoomer gli altri due conduttori (boomer), l’ultra Ama (Amadeus) e il super eroe Gianni Morandi, alle prese con tanti ospiti e uno show centrato sui 28 brani in gara e sugli altrettanti pretendenti alla vittoria finale, cioè: Elodie (Due), Colla Zio (Non mi va), Mara Sattei (Duemilaminuti), Tananai (Tango), Colapesce e Di Martino (Splash), Giorgia (Parole dette male), Modà (Lasciami), Ultimo (Alba), Lazza (Cenere), Marco Mengoni (Due vite), Rosa Chemical (Made in Italy), i Cugini di Campagna (Lettera 22), Madame (Il bene nel male), Ariete (Mare di guai), Mr Rain (Supereroi), Paola & Chiara (Furore), Levante (Vivo), LDA (Se poi domani), Coma_Cose (L’addio) , Olly (Polvere), Articolo 31 (Un bel viaggio) Will (Stupido), Leo Gassmann (Terzo cuore), Gianmaria (Mostro), Anna Oxa (Sali, Canto dell’anima), Shari (Egoista), Gianluca Grignani (Quando ti manca il fiato), Sethu (Cause perse).
Chiara Ferragni insieme a Amadeus e Gianni Morandi

Chiara Ferragni insieme a Amadeus e Gianni Morandi

Ospiti e co-conduttrici

Di livello assoluto anche gli ospiti, come un Gino Paoli senza freni, che ha definito il festival "Una gabbia di matti" per poi raccontare un episodio con Little Tony, dopo aver cantato accompagnato al pianoforte da Danilo Rea, "Una lunga storia d'amore", "Sapore di sale" e "Il cielo in una stanza". Elegante e ironica, comme d’habitude, la super ospite Ornella Vanoni che invece ha proposto fra i suoi tanti successi "L'appuntamento", "Eternità" e "Una ragione di più". Di grande richiamo, come ai vecchi tempi, soprattutto negli anni Ottanta, l’unico gruppo straniero ospite della serata, i Depeche Mode, la band elettronica post punk più influente e carismatica, che dal 1980 a oggi ha venduto in tutto il mondo oltre 100 milioni di dischi e riempito in concerto con la sua sofisticata musica gli stadi, le piazze e i grandi spazi di tutto il mondo. Uno score molto diverso da quello che caratterizza il fumoso attuale mercato discografico digitale che dipende in gran parte dalle piattaforme e dai dati streaming.
 
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Detto questo Dave Gahan (voce) e Martin Gore (chitarra e tastiere), ovvero gli attuali Depeche Mode, hanno proposto con gli altri due turnisti che completano la formazione "Ghost again", discreto primo singolo del nuovo attesissimo album "Memento mori", in uscita il 24 marzo, il primo lavoro del gruppo inglese dopo l’improvvisa scomparsa a 60 anni nel maggio 2022 di Andy Fletcher, per poi esaltare la platea con l’esecuzione di una delle loro hit più intense, la sferzante e ipnotica "Personal Jesus". Niente male insomma per questo festival dagli ascolti record, che si è difeso dalle striscianti polemiche che gli sono state scagliate contro opponendo la coesione fra protagonisti e conduttori e lo scudo del grande show, ma anche dando voce e spazio a temi sociali, da taluni considerati non proprio festivalieri, che fra una canzone e l’altra hanno dato sostanza e profondità allo spettacolo. Intrattenimento, coraggio e qualità sono quindi andati a braccetto, poco importa se qualcuno ha storto la bocca per la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella (prima volta che succede al Festival), per Benigni che ha commentato a modo suo la nostra Costituzione, ma anche per la presenza attiva (e la rivelazione al grande pubblico) dell’illuminata influencer Chiara Ferragni che nella prima puntata ha evocato la strumentalizzazione (ma anche la libertà di esibire) il corpo delle donne con i suoi discorsi, i suoi vestiti e la sua beneficienza (l’intero cachet all’associazione D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza).
 
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Lo stesso discorso vale nel corso del festival per la giornalista e conduttrice di "Belve" Francesca Fagnani che ha puntato il dito sulle carceri minorili, per il monologo sulla maternità dell’attrice e scrittrice fiorentina Chiara Francini e per quello di un’altra co-conduttrice molto amata dal pubblico, la campionessa del volley Paola Egonu quando ha parlato di razzismo, ma anche dell'orgoglio di essere italiana e della consapevolezza che la diversità è unicità.
 
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I look: paillettes e non solo

Tornando alle canzoni e agli interpreti in gara, non tutti hanno brillato e spesso si è avvertita distintamente la differenza dell’impostazione canora e di intendere la ribalta fra le generazioni diverse che si sono avvicendate alla ribalta. In una certa medietà imperante anche i look sono stati in generale più eleganti, magari eccessivi, che trasgressivi. In contro tendenza un Achille Lauro fiammante e di rosso glam vestito sul Suzuki Stage di piazza Colombo, le paillettes dei Cugini di Campagna e di Paola e Chiara, Madame che in vestaglia trasparente e a piedi nudi che ha abbracciato emozionata Amadeus. Fari puntati anche sulle pose sexy vamp di Elodie e su quelle frenetiche di Rosa Chemical che in gonna, camicia rotta ad arte e tatuaggi a go-go ha fatto finta di 'intortare' Fedez che assisteva in platea alla sua performance.