Mona Eltahawy: "Occorre distruggere il sistema di oppressioni che privilegia il dominio maschile"

“Sette peccati necessari. Manifesto contro il patriarcato” è l'ultima opera dell'attivista egiziana diventata promotrice del femminismo globale

di DOMENICO GUARINO
26 novembre 2022
L'attivista Mona Eltahawy

L'attivista Mona Eltahawy

Sette peccati necessari. Manifesto contro il patriarcato”. Un titolo che non ha bisogno di fare giri di parole per significare ciò che vuole essere detto. L’ultima opera della pluripremiata editorialista, scrittrice e attivista egiziana Mona Eltahawy (prefazione di Igiaba Scego, traduzione Beatrice Gnassi, in libreria dal 25 novembre per Le plurali editrice) si presenta come “un vero e proprio vademecum per sovvertire le regole del sistema” al grido di “fanculo il patriarcato” . Mona, con l’hashtag #MosqueMeToo, ha iniziato a denunciare gli abusi subiti a 15 anni durante il suo pellegrinaggio religioso in Arabia Saudita, diventando leader di un vero e proprio movimento contro l’oppressione femminile nel mondo arabo. Alla sua denuncia se ne sono aggiunte molte altre di ragazze musulmane abusate negli spazi religiosi, come le moschee.

Nel novembre 2011, la polizia antisommossa egiziana l'ha picchiata, rompendole il braccio sinistro e la mano destra, l'ha aggredita sessualmente ed è stata detenuta per dodici ore dal ministero dell'Interno e dai servizi segreti militari. Lei si è tatuata le braccia che le avevano spezzato e ha continuato a denunciare, divenendo promotrice di un femminismo globale, che ha come obiettivo lo smantellamento di un sistema patriarcale che danneggia le donne (cis e trans) e le persone queer in tutto il mondo.
Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Mona Eltahawy, quali sono i sette peccati necessari? "Rabbia, attenzione, volgarità, ambizione, potere, violenza e lussuria". Da che famiglia proviene? Che rapporto c’era nella sua famiglia tra il ruolo femminile e quello maschile? "Sono cresciuta in una famiglia in cui i miei genitori hanno incoraggiato la conoscenza e l'istruzione più di ogni altra cosa. I miei genitori sono entrambi medici e ci siamo trasferiti a Londra quando avevo sette anni e mio fratello ne aveva quattro, perché entrambi i miei genitori avevano ottenuto una borsa di studio per un dottorato in medicina. Quindi fin dalla tenera età, ho avuto un esempio di una relazione alla pari. Mia madre e mio padre hanno mostrato a me e mio fratello - e più tardi a mia sorella piccola - un modello di partnership in cui non c'era differenza tra donna e uomo". Quando parla di mandare a quel paese il patriarcato cosa intende? "Intendo distruggere il sistema di oppressioni che privilegia il dominio maschile. Uso deliberatamente un linguaggio volgare perché credo che la volgarità sia politicamente importante. E so che quando dico 'Fuck the Patriarchy', attiro l'attenzione della gente".
Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Ritiene che sia un fenomeno, quello del patriarcato, che ha a che fare solo con la società islamica se ne trovano anche tracce nella cultura occidentale? "Il patriarcato è universale. È nell'aria che respiriamo. È come chiedere a un pesce 'cos'è l'acqua?'. È presente in ogni società, cultura e fede". Molte donne islamiche sostengono il modello patriarcale in cui si riconoscono. Come mai? "Questa è una domanda ridicola da farmi su un libro in cui rendo evidente come il patriarcato sia universale. Sette peccati necessari non riguarda le 'società islamiche' o le 'donne musulmane'. Riguarda i modi in cui possiamo e dobbiamo distruggere il patriarcato ovunque".
Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Mona Eltahawy (foto di Robert E. Rutledge)

Il MeToo dopo una grande esposizione mediatica sembra in fase di riflusso. E addirittura molte denunce si stanno sgonfiando. Cosa ha portato di positivo? "Il movimento MeToo è esistito molto prima che le attrici che hanno smascherato Harvey Weinstein condividessero le loro storie e continuerà a esistere finché il patriarcato consentirà agli uomini di credere di avere dei diritti sui corpi delle donne". Cosa vuole dire alle sue coetanee italiane? "Vorrei che le persone in Italia riconoscessero il patriarcato che esiste nella loro società e trovassero il modo di distruggerlo. Il mio libro è un manifesto per distruggerlo". Se le dico "luce" a cosa pensa? "Penso a fare luce sui luoghi nascosti e oscuri in cui spesso donne, ragazze e persone Lgbtq sono ferite. La luce è il modo in cui combattiamo quei luoghi, mostrando chiaramente tutti i modi in cui il patriarcato ci abusa e ci opprime".
La cover del libro di Mona Eltahawy

La cover del libro di Mona Eltahawy

Il libro "Sette peccati necessari"

Mona Eltahawy, secondo la rivista "Newsweek" è tra le "150 donne senza paura del 2012" mentre per il "Time" è una delle attiviste più influenti al mondo. In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, esce il suo "Sette peccati necessari", edito da Le plurali editrice. Nel mese di maggio 2023 Mona Eltahawy sarà in tour nelle maggiori città italiane: Torino (21/5), Milano (22/5), Bologna (23/5), Firenze e Pisa (24/5), Napoli (25/5), Roma (26/5).
Le fondatrici di "Le plurali editrice"

Le fondatrici di "Le plurali editrice"

Il suo "Sette peccati necessari", pubblicato in lingua originale nel 2019, dopo un successo internazionale, arriva in Italia grazie alla casa editrice indipendente Le plurali, nata nel 2021 con l’obiettivo di valorizzare la voce autoriale e la professionalità delle donne, con un’attenzione particolare a una pluralità di voci che rappresentino la complessità e la varietà dell’universo femminile, in un’ottica intersezionale e internazionale.